La Nazionale in visita al Bambino Gesù, il ct Mancini: «Esperienza indimenticabile»

La Nazionale in visita al Bambino Gesù, il ct Mancini: «Esperienza indimenticabile»
Gli occhi felici dei bambini malati hanno riempito il cuore dei calciatori della Nazionale italiana di calcio che questo pomeriggio hanno visitato l’ospedale Bambin...

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Gli occhi felici dei bambini malati hanno riempito il cuore dei calciatori della Nazionale italiana di calcio che questo pomeriggio hanno visitato l’ospedale Bambin Gesù di Roma in occasione dei suoi 150 anni. La prima di una serie di iniziative organizzata dalla Figc per sostenere la realizzazione dell’Istituto dei Tumori e dei trapianti. All’evento seguirà anche una raccolta fondi all'Olimpico in occasione della partita contro la Grecia di sabato sera. Tra i più ricercati dai piccoli i calciatori delle squadre romane: Immobile, Acerbi, Zaniolo, Cristante e Spinazzola. Dopo una visita nei reparti, i giocatori sono scesi nel castello dei giochi dove si sono intrattenuti con i bambini in partite a biliardino e tiri in porta a cui ha partecipato il ct della Nazionale Mancini: «Quando si fa questo tipo di esperienze diventano sempre indimenticabili, forse sono le più belle che si possono fare. È bello poter portare un po’ di sollievo ai bambini che vedono in loro un idolo.  È un momento indimenticabile per noi e per loro. Mi resta la gioia e la felicità dei bambini, bisogna essere sempre felici anche nei momenti difficili della vita. Quando vedi un bambino che è malato uno si domanda il perché. Questi bambini ci insegnano che si lotta per sopravvivere e che queste situazioni ci possono migliorare. La Nazionale deve essere questo, perché è di tutti gli italiani, degli sportivi e dei bambini». Presente anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: «Oggi abbiamo ricevuto tanta energia da questi splendidi bambini. Credo che che questa testimonianza di affetto ci aiuti a crescere e faccia capire al nostro mondo quanto sia importante la dimensione del calcio che riesce a dare un sorriso a questi bambini anche in un momento così difficile».
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Il Messaggero