La Nazionale italiana femminile supera il Belgio 2-1: il Mondiale è vicino, 19 anni dopo.

La Nazionale italiana femminile supera il Belgio 2-1: il Mondiale è vicino, 19 anni dopo.
Allo stadio Paolo Mazza, dove la serie A è arrivata dopo 49 anni e resta in bilico, la grande lezione all’Italia arriva dal centinaio di belgi in tribuna. Tamburi,...

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Allo stadio Paolo Mazza, dove la serie A è arrivata dopo 49 anni e resta in bilico, la grande lezione all’Italia arriva dal centinaio di belgi in tribuna. Tamburi, maglie, sono lo spettacolo della serata estense, anche più delle azzurre contro il Belgio. Il ritorno ai mondiali dopo 19 anni è vicino, tantopiù con questo 2-1, arrivato a 10’ dalla fine, con Cristiana Girelli, del Brescia.


La ct Milena Bertolini punta a qualificarsi anche alle olimpiadi, a vincere gli Europei, con equilibrio e mentalità offensiva. E’ molto difensiva nelle dichiarazioni, di proposito. La signora del calcio italiano era uno stopper, nella Reggiana Zambelli vincitutto, un quarto di secolo fa, e adesso fa molto meglio di Antonio Cabrini. Il campione del mondo dell’82 raramente aveva convinto, con la nazionale femminile, da allenatore non è così bravo, non c’è paragone con Milena. Al punto che sarebbe stato bello vederla al posto di Gigi Di Biagio, perchè ha le competenze tattiche e fisiche e anche la personalità. Giusto un ventennio fa, la volevano a Rolo, in Eccellenza, nella bassa padana, poi rinunciò. Se Carolina Morace aveva allenato la Viterbese per spot e comunque resta un grande personaggio, Milena, ex presidente della fondazione sport Reggio, ben figurerebbe tranquillamente in serie B. 

Con le giallorosse è la serata di Sara Gama, padre congolese, madre giuliana. “Di Trieste, non friulana”, corregge il nostro lapsus. E’ il Bonucci in gonnella, cappelli lunghi, arretra, si abbassa con una personalità da Champions. Sara ha fatto 100 partite in azzurro e potrebbe battere i record di Buffon. Rispetto al maschile il pressing è meno pronunciato, la tecnica è discreta, il ritmo è basso, gli sportivi emiliani non si incendiano. La terna è femminile, anche il quarto uomo, il tutto è uno spettacolo di estetica, piacerà a Billy Costacurta, civettuolo subcommissario, in tribuna. Le fiamminghe sono in realtà in maglia gialla e pantaloncini neri, c’è tempo per fermarci a dialogare con i fans, arrivati da Bruxelles a Pisa e poi in treno. Tremano alla discesa in fascia sinistra di Barbara Bonansea, capocannoniere della Juve, si entusiasmano quando la stessa perde palla e provoca il rigore, al 37’. Cayman tocca di classe, spiazzando Giuliani, fra le tante bianconere, a punteggio pieno in serie A. Il pareggio arriva in 5’, affondo a destra di Alia Guagni, cross rasoterra e Martina Rosucci tocca in gol. All’intervallo, altra azione trascinante, Galli da destra per Guagni, il sinistro esce. 

L’Italia ha 6 juventine, la migliore è probabilmente Giuliani, portiera che in Germania lavorava al fan club del Colonia, nega il vantaggio a Wulleart e pure a De Caigny. Bertolini dà spettacolo sulle fasce, soprattutto a sinistra, le potenza palla al piede di Elisa Bartoli e compagne è da 400tiste, entusiasmante. 

La maggioranza delle atlete ha i capelli lunghi raccolti, Bonansea ha un cerchietto rosso. La maglia è per tutte fuori dai pantaloncini, come per apparire più smilze, sicuramente per essere libere nei movimenti. Avremmo voluto sapere da Milena gli accostamenti al maschile, ci proviamo. Sabatino è il centravanti classico, allunga la squadra, alla Cutrone, Bonensea è la nostra Perisic. Guagni arremba come lo Zambrotta campione del mondo. Rosucci ha la percussione centrale modello basket, da play americano. Bartoli ha molto dei vecchi mancini delle figurine, tipo Volpecina nel Napoli. Giuliano tiene la posizione di Khedira, ha la gracilità e l’applicazione di Luca Fusi. Restano Girelli, Bartoli e Salvai, in generale l’interpretazione è da Atalanta di Gasperini, grandi sprint e disattenzioni. Il ct Serneels si agita parecchio, anche così il Belgio regge. Di fronte a 7500 spettatori. Nessuno pagante, ma ci sta, perchè il potere sia anche feminino.


Quando l’1-1 pare cristallizzato, Bonansea trova il corridoio centrale per Girelli, che infila. “Avanti”, fa segno continuamente Bertolini, per evitare lo schiacciamento trapattonistico. Guagni atterra Coryn, per fortuna è fuorigioco, era rigore. Giugliano saetta da 30 metri, palo, è la migliore in campo, con il portiere. Anche le ultime due azioni sono azzurrissime. Insomma, è stata una serata da 6,5, per le emozioni, persino meglio di alcune partite di serie A.

 

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Il Messaggero