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Roberto Mancini è come se avesse appena cominciato il suo percorso. Basta dare uno sguardo al calendario che lo attende dopo l'estate per rendersene conto. In tre anni e due mesi ha riqualificato la Nazionale e domenica sera conquistato il suo primo trofeo che è stata la conseguenza dei record seminati dalle qualificazioni europee a Wembley. Ma meno di due mesi fa ha rinnovato il suo accordo con la Federcalcio, altre quattro stagioni sulla panchina azzurra, da aggiungere al quadriennale firmato nel 2018. Questo sta a significare che guiderà l'Italia anche nel mondiale in Qatar del 2022, difenderà il titolo continentale in Germania nel 2024 e chiuderà con il mondiale in Messico, Canada e Stati Uniti.
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Già a settembre, comunque, dovrà riprendere il discorso interrotto dopo la parata di Donnarumma su Saka a Londra. Subito tre partite per le qualificazioni mondiali (la Nazionale è a punteggio pieno e quindi in testa al gruppo C: 9 punti, dietro la Svizzera con 6): il 2 settembre contro la Bulgaria, il 5 proprio contro gli elvetici di Petkovic battuti (3-0) nella prima fase dell'Europeo e la Lituania l'8 settembre. Il clou, però, a ottobre: il 6 a Milano la rivincita contro la Spagna nella semifinale di Nations League. In caso di finale, la vincente di Belgio-Francia. I primi del ranking o i campioni del mondo.
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GRUPPO ALLARGATO
Presto il ct dovrà fare il punto con il suo staff. Bisogna integrare la rosa che comunque è già di alto livello. Le risposte all'Europeo sono stati in alcuni casi eccellenti. Di sicuro non avrà Spinazzola: stop, e tra l'altro lungo, non da poco.
ABBONDANZA IN MEZZO
Il centrocampo, già completo e intrigante all'Europeo, sarà arricchito dal ritorno di Sensi e Pellegrini usciti di scena prima dell'inizio del torneo. Sono i ricambi per il trio di lusso formato da Barella, Jorginho e Verratti. In più, se in estate confermerà quanto sta facendo nei primi passi dopo il secondo infortunio al ginocchio, Mancini ritroverà subito Zaniolo che deve far crescere la competitività di questo gruppo. Sa fare la mezzala e l'esterno offensivo, un po' come Pellegrini. Da verificare anche Tonali che ha frenato nell'ultima stagione. Confermati, dopo i recenti exploit, Locatelli e Pessina. E Cristante, spesso primo cambio per il reparto come si è visto anche nella finale. Castrovilli è stato, invece, l'interno di scorta: la sua presenza dipenderà dal rendimento.
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PROVA DEL 9
Immobile, oltre ai 2 gol, ha sudato e lavorato per i compagni. Come Belotti, rimasto invece a digiuno (si è fatto pure parare il rigore da Pickford). Mancini ha spesso scelto il falso nove per cambiare in corsa, non completamente soddisfatto del titolare. In questo senso Bernardeschi, Insigne, Berardi e Chiesa non si discutono. Sanno stare sui lati e anche giocare al posto di Immobile o Belotti. Ma il ct non si fermerà a loro. Insisterà su Raspadori, partito nell'Europeo come possibile nuovo Paolo Rossi, riproverà con Kean, svogliato nel raduno-vacanza a Santa Margherita di Pula, e lancerà Scamacca, pronto al salto in alto. Mancini, comunque, cercherà anche altri talenti. Vuole far lievitare la qualità. Il successo lo ha reso incontentabile. Da adesso in poi cercherà solo il meglio.
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Il Messaggero