Nazionali, caos quarantene: per Lewandowski interviene il Ministro

Nazionali, caos quarantene: per Lewandowski interviene il Ministro
L’Inter tira un sospiro di sollievo. Sono tutti negativi i tamponi effettuati nella giornata di domenica. Tranne un nuovo contagiato che, però, non è tra i...

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L’Inter tira un sospiro di sollievo. Sono tutti negativi i tamponi effettuati nella giornata di domenica. Tranne un nuovo contagiato che, però, non è tra i giocatori e quindi non ha bloccato la partenza dei nazionali. Esclusi i quattro contagiati della rosa di Antonio Conte (si tratta di D’Ambrosio, Handanovic, de Vrij e Vecino) la squadra è già tornata ad allenarsi ad Appiano Gentile con lavori individuali di riattivazione. Certo, con le Federazioni è stato un braccio di ferro molto duro. Segnale che il calcio ai tempi della pandemia è anche (e soprattutto) una questione geopolitica. Le federazioni hanno fatto il pressing sull’Ats per avere a disposizione i propri giocatori per le gare di qualificazione mondiale. Però, gli atleti dovranno comunque rispettare la quarantena e fornire un domicilio. Si entra, dunque, nel campo del diritto internazionale e ogni paese applica le sue leggi. Con relativo caos per le partite. Quindi, Lukaku va con il Belgio, Brozovic e Perisic con la Croazia, Eriksen con la Danimarca (si aggregherà domani con la sua Nazionale), Skriniar con la Slovacchia, Hakimi con il Marocco e Radu con la Romania. Diverso, invece, il discorso per gli azzurri Barella, Bastoni e Sensi. Il via libera dell’Ats all’isolamento fiduciario fino al 31 marzo non riguarda gli italiani. Nelle prossime ore ci potrebbero essere sviluppi. Gli esempi, a riguardo, sono contrastanti. L’Asl di Firenze negò ai giocatori viola di aggregarsi, quella di Torino diede il via libera dopo due tamponi negativi.

LEWANDOWSKI


Il problema non è solo dell’Inter. C’è stato un caso diplomatico anche tra Bayern Monaco e Polonia. La Nazionale del ct Paulo Sousa sarà impegnata contro l’Ungheria (in trasferta, il 25 marzo), l’Andorra (28 marzo) e l’Inghilterra (in trasferta, il 31 marzo) per le qualificazioni mondiali. Ma Lewandowski, la stella della Nazionale polacca e attaccante del Bayern, ha rischiato di non poter rispondere alla convocazione. Come riporta il Sun, è dovuto addirittura intervenire il governo di Varsavia. Il motivo? Le quarantene al ritorno delle trasferte. Qualcosa che i club, nel momento più delicato della stagione, non possono permettersi. Soprattutto il Bayern, primo in Bundesliga a +4 dal Lipsia, e impegnato il 7 e 13 aprile nei quarti di Champions contro il Psg. Il club tedesco non avrebbe mai fatto partire Lewandowski, se quest’ultimo fosse stato costretto a un isolamento preventivo una volta rimesso piede in Baviera provenendo dal Regno Unito. A risolvere la situazione ci ha pensato il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ha chiamato la Cancelliera Angela Merkel. Il risultato è stato un grande successo. L’attaccante potrà unirsi alla sua Nazionale e al ritorno in Germania sarà esentato dai 10 giorni di quarantena. 

 

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Il Messaggero