«Una pratica folle, un vero imbroglio». Senza giri di parole, Martina Navratilova è tornata a criticare apertamente la partecipazione di atlete transgender a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Massimo rispetto e apertura verso le persone trans, dunque, decisamente meno quando diventano avversarie. Un'opinione che la nove volte regina di Wimbledon aveva già espresso in passato sollevando le veementi proteste da parte della comunità trans, biasimata dalla ex tennista come «una vera tirannia». «Non posso non criticare la tendenza degli attivisti trans a bollare come transofobo chiunque abbia qualcosa da dire. Io sono una persona forte e ho sostenuto lo scontro con (Rachel) McKinnon su Twitter, ma temo che altri possano essere ridotti al silenzio o alla sottomissione». Il riferimento è ad un tweet polemico con il quale Navratilova aveva commentato lo scorso ottobre la vittoria di un'atleta trans, McKinnon appunto, ai mondiali Master di ciclismo, a Los Angeles nella categoria 35-44 anni. «Non basta definirsi donna per competere con le donne. Devono esserci dei criteri, se hai un pene non puoi competere con le donne», era stato il cinguettio di Navratilova, subito accusata dalla stessa McKinnon di discriminazione.
Oggi l'ex campionessa è tornata sull'argomento, chiarendo in maniera diffusa la sua posizione. «Devono esserci dei criteri - puntualizza Navratilova - .
Il Messaggero