Stai a vedere che il vero bomber alla fine è Luciano Spalletti. Al di là di certe fibrillazioni caratteriali (le testate sul desk della conferenza stampa nello...
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IL LEADER ORA BROCCOLO
Spalletti ha sempre sognato di giocare con un centravanti alla Higuain. Un giocatore con forza e spunto per il gol. Ma per un motivo o per un altro, quel calciatore non ce l'ha mai avuto. Ed ecco che all'epoca è nato il finto centravanti: Francesco Totti, che oggi rimpiange quei tempi e tra una battuta e l'altra (ospite ieri al Grande Fratello) ricoda di aver «fatto la fine dell'ottavo nano Broccolo, scartato e messo in panchina perché scarso». No, scarso mai, Francesco è solo vittima dell'età. Totti è uno che ha garantito una media ventina di gol a stagione nel periodo spallettiano (oggi ci si deve accontentare dei suoi due gol e sei assist in sole 8 apparizioni), e un numero di assist consistente. Al fianco Francesco aveva un altro che, faceva meno gol di lui ma era bravo a creare situazioni da rete, Mancini. Nella vecchia Roma di Spalletti alla fine segnavano tutti, qui fanno molto gli attaccanti. Anche l'altra sera, ad esempio, a parte Paredes, sono andati in rete Salah, Dzeko ed El Shaarawy. Questa Roma in attacco, con Dzeko e Salah, sta ritrovando proprio Mancini e Totti. Ma l'esclusiva del gol nel reparto offensivo fa riflettere Spalletti sul rendimento degli altri. Per adesso, ad esempio, mancano le reti di Nainggolan che, in otto presenze in campionato e tredici complessive, non ha segnato ancora un gol, realizzato solo un assist, stesso dicasi per Florenzi, che ha messo segno una rete solo in Europa League. A quota uno anche Strootman, a mezzo Manolas. Spalletti pensa: se finisce la vena degli attaccanti, cosa si fa? Per adesso si gode l'ispirazione di Salah e Dzeko, che si scambiano gol e assist, mostrando di non essere egoisti. L'egiziano ha messo 4 palle gol, Edin, oltre ad aver segnato otto reti (1 in meno di Batistuta nel 2000/'01, 4 più di Pruzzo nell' 1982/'83 e di Amadei 1941/'42), ha mandato i compagni davanti alla porta in altrettante occasioni e questo Bati non ce l'aveva nel dna. Momo & Edin, gemelli diversi con un bomber ispiratore: Spalletti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero