Napoli-Roma, una città in stadio d'assedio: vigilanza e tensione per la partita delle 15

Napoli-Roma, una città in stadio d'assedio: vigilanza e tensione per la partita delle 15
dal nostro inviato Alessandro Angeloni NAPOLI Come rendere normale la sfida della paura? Ad esempio invitando i protagonisti a...

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dal nostro inviato

Alessandro Angeloni


NAPOLI Come rendere normale la sfida della paura? Ad esempio invitando i protagonisti a parlare: appelli, dolcezze, richiami all'amore e agli abbracci. Ed ecco la fila: Totti, De Sanctis, Benitez, il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, la mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi. Parole dai colori gialli, rossi e azzurri che provano a mescolarsi per dare un unico colore. Poi? Ci pensano le forze dell'ordine: controlli preventivi, squadre scortate, soprattutto la Roma che in aereo ha raggiunto Napoli e ha scelto un albergo a Fuorigrotta, a due passi dal San Paolo, nella zona della Mostra d'Oltre mare, lato settore ospiti dello stadio, il giorno in cui gli "ospiti" non ci sono, perché pericolosi, non graditi, perché oggi è meglio così. La Questura fa sapere che la mancanza della tifoseria giallorossa rende la gestibilità dell'ordine meno faticosa. I controlli sono stati effettuati comunque, nelle stazioni, ai caselli, all'aeroporto di Capodichino, per stoppare gli infiltrati. L'albergo della Roma è presidiato da ieri mattina, da uomini ed elicotteri. Il San Paolo non sarà sold out perché anche qui qualcuno ha paura, nonostante le rassicurazioni della vigilia e la zona stadio "militarizzata". Saranno circa 1000 gli uomini, tra agenti e steward, che si dovranno occupare della sicurezza del San Paolo e dintorni. Evitare le vendetta, questo è il diktat. Non la vuole nessuno, tanto meno la mamma di Ciro, Antonella. La Questura ha definito il numero di vigilanti «adeguato» e non «eccezionale». Come a dire: non ci sono i tifosi della Roma, quindi eliminato il problema alla radice. Di sicuro a contribuire alla trasformazione della partita della paura in partita della pace, tutti i protagonisti di questo evento. Ha cominciato Garcia definendo questa «l'occasione per divertirsi e non per andare in guerra, il calcio deve essere una festa, amicizia e rispetto per gli altri. Siamo uniti tutti dalla stessa passione». Ci saranno circa 2.500 bambini presenti allo stadio: nel settore Family e in quello riservato dal Napoli alle scuole calcio. Coraggiosi. «Offrire un grande spettacolo credo sia il modo migliore per ricordare la memoria di Ciro Esposito. Le squadre devono mostrare maturità. Questo il nostro compito», le parole invece di Benitez. Gli fa eco De Sanctis, che conosce bene l'ambiente napoletano. «Mai più tragedie come quella di Ciro», alza la voce il portiere giallorosso. Anche De Magistris, il sindaco di Napoli, dà il suo contributo. «Basta con quest'odio tra tifosi del Napoli e della Roma e, in generale, all'odio insopportabile nel mondo del calcio. I tifosi azzurri dimostrino di essere campioni nel campo e sugli spalti».



TOTTI DIXIT


Al capitano della Roma è stato chiesto: di portare i fiori sulla tomba di Ciro a Scampia, di abbracciare Higuain, etc etc. Prima della partita renderà omaggio alla mamma di Ciro (se sarà allo stadio), e ieri non ha fatto mancare il suo appello. «Spero sia una festa di sport. Voglio dare un abbraccio pieno di calore a tutte le famiglie che sono state colpite da lutti nel calcio e nello sport: da De Falchi agli Esposito, da Stefano e Cristian De Amicis alla famiglia Sandri... Molti angeli ci guardano dall'alto e loro per primi desiderano che certe cose non accadano più».

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Il Messaggero