Napoli-Roma, l'appello della madre di Ciro: «Mi aspetto un abbraccio da Totti e tra i tifosi»

Napoli-Roma, l'appello della madre di Ciro: «Mi aspetto un abbraccio da Totti e tra i tifosi»
Non sarà una giornata come le altre quella di sabato, ma lei, la passerà ancora una volta «spiegando come la violenza e la vendetta non abbiano senso». A parlare è Antonella...

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Non sarà una giornata come le altre quella di sabato, ma lei, la passerà ancora una volta «spiegando come la violenza e la vendetta non abbiano senso». A parlare è Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano di 29 anni ferito a morte a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina all'Olimpico di Roma il 3 maggio scorso.


Sabato, al San Paolo, Napoli e Roma si incontreranno per la prima volta dopo quel maledetto pomeriggio. Lei, Antonella, non sa se sarà allo stadio. «Non ho ancora deciso», spiega , ma sa che cosa vorrebbe vedere in curva B, lì dove il suo Ciro seguiva il Napoli. «I miei fratelli nella fede - anticipa - hanno preparato uno striscione meraviglioso che invita a combattere la violenza con l'amore. Spero che lo potremo esporre». Un messaggio che ripete come un mantra, lei che ha trovato in questi mesi conforto nella fede: «Mi piacerebbe che nello stadio, che oggi è luogo di violenza, entri l'amore», dice con voce ferma. Ma al momento al San Paolo entreranno solo i tifosi del Napoli: ai romanisti è stata preclusa la trasferta dopo i lunghi mesi di agonia di Ciro e delle montagne di polemiche, inchieste giudiziarie, messaggi di odio espressi a mezzo web. Un divieto che fa male ad Antonella. «Speravo tanto - dice - che potesse avvenire qualcosa, che si potesse arrivare a una pacificazione, a un dialogo, invece la scia di violenza che ha provocato la morte di mio figlio non si è ancora spenta. Sabato mi aspetto qualcosa di bello da tutti i tifosi napoletani, perchè inizi un percorso che porti a uno stadio aperto a tutti per la prossima partita tra le due squadre».



Per ora il tempo non è maturo, forse ci vorrebbero gesti forti per accelerare la riappacificazione. «Ho letto - dice - dell'auspicio per un abbraccio tra i leader delle due squadre in campo. Sarebbe un messaggio importantissimo se Totti, Higuain e gli altri campioni si abbracciassero in campo dando un segnale forte alle due tifoserie. Un segnale di pace come quello che avevo chiesto a Totti con parole che forse non sono state comprese o sono state travisate».



La Leardi torna sulla polemica a distanza con il capitano della Roma, ma solo per spiegare, per spingere le «stelle» di Napoli e Roma a dare l'esempio: «No, non ce l'ho con l'assassino di mio figlio, perchè mai dovrei avercela con Totti? So bene che i calciatori e i tifosi veri non c'entrano con la morte di Ciro», conferma.



«Ho avuto la vicinanza anche dai giocatori, come il portiere Morgan De Sanctis che mi venne a trovare il giorno della morte di Ciro e mi disse che da padre capiva il mio dolore».



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Il Messaggero