E ora chiamatela coppa Lulic. Il bosniaco ancora una volta risulta l’uomo decisivo nel trofeo nazionale. Ventitre minuti per cambiare il destino di una gara che sembrava ormai...
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IL 26 MAGGIO
Non solo il gol, perché tre minuti più tardi è ancora il suo piedone ad essere decisivo. Il tiro di Insigne è ad un centimetro dall’entrare ma Lulic s’immola beccandosi gli abbracci di tutta la squadra. Una parata stellare. Nello spazio di 5 minuti incide ancora una volta il suo nome sulla competizione come era accaduto il 26 maggio del 2013 quando seppellì la Roma in una finale storica. Ora c’è la Juve il 7 giugno e comunque vada anche la finale di Supercoppa italiana.
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Il Messaggero