Napoli, Ancelotti: «Siamo diventati timidi in attacco»

Napoli, Ancelotti: «Siamo diventati timidi in attacco»
Ancelotti non può essere soddisfatto del pareggio contro il Torino: il terzetto di testa resta abbastanza lontano a correre e il punto conquistato contro i granata, anche...

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Ancelotti non può essere soddisfatto del pareggio contro il Torino: il terzetto di testa resta abbastanza lontano a correre e il punto conquistato contro i granata, anche se l'atteggiamento è stato quello giusto, ha evidenziato difficoltà in zona gol. «Il Toro è impegnativo da affrontare e noi siamo stati troppo timidi nel concretizzare - conferma l'allenatore degli azzurri -. Non solo cali di tensione, nella parte iniziale del campionato avevamo una capacità realizzativa impressionante che è venuta un pò a mancare: sono aspetti che dobbiamo mettere a posto». Tra i principali 'imputatì Insigne e Lozano, quest'ultimo apparso spaesato anche sulla corsia esterna del tridente: «E' un percorso naturale, si deve adattare al calcio italiano e la squadra si deve adattare a lui. Non è stato determinante ma comunque è stato pericoloso. Il calcio è strano, prima il problema era la difesa, adesso l'attacco».


Una partita a due volti quella del Torino di Mazzarri, che dopo aver sofferto la partenza del Napoli, con due occasioni per i partenopei che avrebbero potuto cambiare volto al match, è salita di tono minuto dopo minuto, fino a sbocciare nel secondo tempo. «Nei primi 15' non eravamo noi, eravamo contratti e impauriti dal pressing - conferma Mazzarri a fine partita -, nella seconda parte del primo tempo eravamo già migliorati. Abbiamo sfiorato il vantaggio con Ansaldi a fine primo tempo, e nel secondo abbiamo giocato una gran partita, avevo la sensazione che nel finale potessimo vincerla». Il tecnico è soddisfatto della crescita del Torino, nonostante la classifica non sia troppo generosa con i granata: «Ci mancano un pò di punti che abbiamo perso nelle prime sette gare, per qualche errore potevamo averne qualcuno in più. Purtroppo, nella sosta non riusciremo ad allenarci come vorremmo, perché molti nostri giocatori saranno convocati nelle nazionali e rimarremo in pochi».
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Il Messaggero