Napoli, adesso è tornata la luce

Napoli, adesso è tornata la luce
I segnali arrivati dallo stadio Grande Torino sono inequivocabili. Il Napoli ha imboccato la strada giusta dopo un periodo di appannamento culminato con due sconfitte (Juventus e...

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I segnali arrivati dallo stadio Grande Torino sono inequivocabili. Il Napoli ha imboccato la strada giusta dopo un periodo di appannamento culminato con due sconfitte (Juventus e Feyenoord) e un pareggio (0-0 contro la Fiorentina). L'inversione di tendenza era necessaria e la risposta contro i granata di Mihajlovic è stata eloquente: supremazia netta e pratica liquidata in appena mezz'ora, il tempo necessario a mandare in tilt il meccanismo di un Toro generoso e nulla più. E' stata proprio la prodezza di Hamsik a mettere il sigillo al ritorno prepotente della squadra di Sarri che si è ripresa il primato in classifica approfittando della sconfitta dell'Inter contro l'Udinese. Il capitano si è sbloccato e ha scritto un'altra pagina della storia del Napoli. Ha raggiunto Diego Armando Maradona a quota 115 reti in maglia azzurra. «Sapevo che prima o poi ce l'avrei fatta», ha spiegato. «In comune abbiamo soltanto il numero di gol, Diego è una leggenda». L'argentino, dal canto suo, gli ha augurato di superarlo quanto prima. «Mi auguro possa segnare ancora per la gioia dei tifosi», ha scritto El Diez su facebook.


Il contributo di Hamsik sarà sicuramente un dato positivo per la corsa che assegnerà il titolo di campione d'inverno. «Per quanto mi riguarda ha spiegato Sarri l'avevo visto bene anche prima». L'allenatore azzurro ha allontanato di colpo tutte le critiche. «Non siamo mai stati in calo fisico, i nostri dati sono sempre stati confortanti. Forse abbiamo pagato un appannamento mentale». Un residuo probabilmente c'è ancora. Perché il Napoli potrà davvero considerarsi fuori dal tunnel quando avrà recuperato definitivamente i suoi tre tenori. Dries Mertens è all'asciutto da sei partite: ha esultato l'ultima volta in campionato il 29 ottobre nel match col Sassuolo, poi si è smarrito. Un gol in Champions allo Shakhtar Donetsk e nient'altro. Il ritmo non è quello di un bomber consumato: pure col Torino ha fallito due grosse occasioni, la seconda addirittura clamorosa. Il belga non fa drammi, ma scalpita per scrivere nuovamente il suo nome nel tabellino dei marcatori. «Presto sarà il mio turno», ha detto nel post Toro, sintomo evidente di un campione che vuole ritrovarsi. All'appello manca pure il miglior Josè Callejon. Lo spagnolo, proprio come Mertens, si è fermato a livello realizzativo col Sassuolo e sta lavorando sodo per fare nuovamente la differenza. Il Napoli ha bisogno anche di Lorenzo Insigne che ha smaltito l'affaticamento all'inguine. Sarri gli ha concesso i venti minuti finali contro il Toro e le risposte dell'attaccante sono state confortanti. Si è mosso con vivacità ed è stato pericoloso con le sue accelerazioni. Proverà a dare continuità al trend positivo domani sera contro l'Udinese: il Napoli torna in campo per gli ottavi di finale di Coppa e Insigne potrebbe essere protagonista per rifinire la condizione in vista del match di domenica contro la Sampdoria. Sarri stavolta si affiderà al turnover. La Coppa Italia potrebbe essere la vetrina per chi - come Rog e Ounas - reclama spazio. Il Napoli, del resto, avrà bisogno di tutto l'organico per affrontare con determinazione una volata scudetto che sta entrando nel vivo.
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Il Messaggero