Mourinho, rischio terza (e forse ultima) stagione nella mediocrità: Lukaku è l'uomo della speranza

Mourinho, rischio terza (e forse ultima) stagione nella mediocrità: Lukaku è l'uomo della speranza
Non è bastato l’orgoglio, non sono bastati i venti minuti finali di Lukaku. La Roma ha provato il ribaltone, la rimonta all’ultimo giro d’orologio, ma non...

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Non è bastato l’orgoglio, non sono bastati i venti minuti finali di Lukaku. La Roma ha provato il ribaltone, la rimonta all’ultimo giro d’orologio, ma non ce l’ha fatta. Il Milan è di più in questo momento. E’ di più per aver lavorato bene e con tutti (o quasi) i nuovi per l’estate intera; è di più perché ha un Leao che fa la differenza; è di più perché ha il morale a mille dopo le prime due vittorie di campionato. La sosta si chiude con i rossoneri in testa e con i giallorossi a meno otto, in netto ritardo sugli obiettivi che contano, con un solo punto in classifica. Giroud su rigore (tocco di Rui Patricio su Loftus-Cheek, colto dal Var Irrati) e Leao firmano il doppio vantaggio rossonero (bruciato Celik in area), Spinazzola chiude il conto a quattro minuti dal termine. Lukaku gioca gli ultimi venti minuti, non appare in cattive condizioni fisiche, ha voglia di fare e ci prova anche a inseguire il gol, ma il suo tiro finisce alto quando il risultato è ancora di due a zero per il Milan. Il pubblico dell’Olimpico intuisce che lui, insieme con Dybala (assente con il Milan), possa riportare la Roma in alto. Lo spera anche Mourinho, che ieri ha perso anche Aouar, uscito dopo mezz’ora per infortunio (muscolare). Quindici giorni di stop - per le partite della Nazionale - possono solo aiutare la Roma a riprendere un percorso di crescita, che sembra troppo fermo. Il futuro dipende dall’inserimento dei nuovi, soprattutto l’ultimo arrivato, Lukaku, vero uomo della speranza di aiutare Mou a non vivere la sua terza (e forse ultima) stagione nella mediocrità.
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Il Messaggero