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L'appello di Mou, riguardo ad un confronto sui progetti futuri, vuole una risposta. Difficile che sia pubblica, conoscendo la riservatezza dei Friedkin. Per questo motivo Pinto si è già affrettato a silenziare la questione, asserendo come la vicenda riguardi «dinamiche interne». Da mercoledì però non è più così. Perché nel momento in cui lo Special (che in Francia accostano al Psg) esce allo scoperto, viene meno un po' tutto: il contratto sino al 2024, la linea diretta con la proprietà, il piano congiunto spesso decantato e a fatica confermato. Un'accelerazione che per ora non ha prodotto conseguenze. La filosofia imprenditoriale di Dan e Ryan non cambia: i conti si fanno a fine a stagione. E soprattutto traspare la volontà di non lasciarsi condizionare minimamente dalle pressioni. Esterne (mediatiche) o interne che siano. Non resta quindi che attendere le prossime puntate a firma José, ormai un libro aperto. Più riservato ma per una volta senza freni, Pinto.
Fa ancora discutere la sua riflessione a voce alta dell'altra sera: «Sono invidioso del Salisburgo». Non del Real Madrid o del Liverpool ma del Salisburgo. In uno slancio di sincerità, il gm ha lasciato intendere la distanza che c'è tra la sua idea di fare calcio e il progetto in essere targato Mourinho. Ricordato che il settore giovanile giallorosso, grazie al lavoro decennale di Conti e ora sotto il controllo di Vergine, è considerato dal Cies al 15° posto nel mondo, il resto non è una novità. Pinto, un paio di settimane prima dell'annuncio a sorpresa di JM, aveva off record spiegato ai media - in tavole rotonde separate - quale voleva fosse il progetto-Roma con lui a capo. Non cercava tecnici accentratori, puntava sullo scouting e sul costruire una squadra giovane, ambiziosa, con un'idea di gioco identitaria. Il ciclone Mou, voluto e convinto dai Friedkin, ha cambiato tutto. Senza contare i paletti del FPP che hanno visto l'ultimo mercato fatto di parametri zero e calciatori a cavallo dei 30 anni. Ora però si è giunti ad un bivio. Per carità, si può fare calcio anche senza José (ma occhio poi a Dybala). L'importante è essere chiari. Nel rispetto della privacy di tutti.
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Il Messaggero