Rossi: «Il Mondiale? Peggio perdere quello 2015». E poi: «Sono “sfidanzato”. La mia ex sta con Alonso»

Valentino Rossi
«Non vincere questo Mondiale mi è dispiaciuto ma sinceramente mi è dispiaciuto di più non vincere quello dell'anno scorso». Valentino Rossi...

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«Non vincere questo Mondiale mi è dispiaciuto ma sinceramente mi è dispiaciuto di più non vincere quello dell'anno scorso». Valentino Rossi è ancora dispiaciuto per l'esito di questo Mondiale, ma ammette che l'esito di quello del 2015 resta ancora peggiore. «Quest'anno sono stato un po' sfortunato, ho sofferto delle scorie dell'anno passato, che sono state molto difficili da digerire e ancora non ce l'ho fatta del tutto in realtà. È stata dura, un periodo difficile fino alla prima vittoria di Jerez. E poi sono stato sfortunato. Il Mugello è stato il crocevia del campionato - ha spiegato il nove volte campione del mondo - se lì non si fosse rotto il motore sarei stato in lotta. E quando sei in lotta è diverso. Quando sei a 30 punti è facile, ma quando sei a 5 anche per l'altro diventa tutto più difficile», ha sottolineato il 'Dottore' in un'intervista a Deejay Chiama Italia, analizzando il momento che ha deciso in negativo la stagione della MotoGp, con il ritiro per la rottura del motore della sua Yamaha proprio quando era in testa e aveva in controllo la gara. Il campione di Tavullia ha parlato anche della sua situazione sentimentale. «Sono sfidanzato, mi sono lasciato. Dopo quattro anni adesso sono single, ormai da un anno. La mia ex sta con Alonso, le piacciono i motori, ha fatto il salto dalla MotoGp alla F1. Ho detto provo anche a sfidanzarmi per vincere il Mondiale ma non è servito», ha detto con il sorriso Rossi. «Faccio poche interviste? Un po' è strategia, ma la verità è che non mi va di fare niente...».


Durante l'intervista Rossi ha poi raccontato un retroscena molto interessante sulla MotoGp, parlando dell'abitudine dei piloti di andare a vedere la partenza delle classi minori per farsi un'idea sui tempi con cui il personale di pista fa scattare il semaforo verde. «Vai a vedere l'omino della bandiera e l'omino del semaforo che intenzioni hanno quel giorno. Intanto è bello perché vai a sentire l'odore della griglia di partenza, a capire quello che ti capiterà dopo un'ora e mezza. Ma lo fanno tutti. L'atmosfera che c'è sulla griglia è il massimo. Se godo ancora mentre sono in moto? Assolutamente si, altrimenti starei a casa. È esattamente uguale alla prima gara, il resto intorno ti stanca». Rossi ama anche il ruolo di fratello maggiore dei ragazzi del tuo team.


«Mi piace moltissimo, mi dà un grandissimo gusto, bello ed emozionante lavorare con i giovani e con i ragazzini che hanno da 16 a 22 anni, ci alleniamo insieme al Ranch, in moto, andiamo a girare a Misano, andiamo in palestra tutti i giorni. Sto benissimo con loro ed è una cosa che mi preoccupa perché ho una ventina di anni in più. Loro mi chiedono consigli e poi li mettono in pratica. Lavoro tanto con mio fratello e con Migno, che è uno di quelli che assorbe di più». «Chi ascolto io? Per la guida in pista ho Cadalora che è un ex pilota che da quest'anno lavora con me. E' una cosa molto bella, sono riuscito a crescere. Siamo andati a girare a Misano insieme e mi sono trovato bene con lui, ha una passione sconfinata per le moto - ha aggiunto Rossi -. Lui mi dice come guido io, come guidano gli altri e come dovrei fare. Mi fido assolutamente, si prova. Il mio modo di guidare rispetto a dieci anni? È molto cambiato, ma perché cambiano le moto, le gomme e l'elettronica».
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Il Messaggero