Ventotto corone mondiali e trecentonovanta vittorie iridate in pista. La MotoGp più titolata di sempre illumina la notte del Qatar e nella prima prova del campionato la stella...
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Perché allo spegnimento dei semafori, quando il "Dovi" scatta bene dalla prima casella inseguito da Lorenzo e Iannone mentre Marquez esce ultimo dalla prima curva a causa di un contatto, quella di Valentino, partito ottavo e sfilato decimo, non sembrava una gran giornata. Ma già nel secondo giro, con Jorge che balza in testa e il "Cabroncito" che recupera dieci posizioni, Rossi accende lo spettacolo con sorpassi in sequenza ai danni di Espargaro, Smith, Pedrosa ed Hernandez. Il primo spartiacque è alla settima tornata quando Marquez raggiunge Pedrosa, il Dottore si accoda al trio di testa e Dovizioso mette le ruote della GP15 davanti alla M1 di Lorenzo, che si riprende immediatamente la posizione. Davanti la battaglia è infuocata e gli avvicendamenti si susseguono incessanti. Il pilota di Tavullia svernicia la Ducati di Iannone nel tratto "guidato" che però è più veloce sul rettilineo. A metà gara è Lorenzo a guidare la corsa braccato da "Dovi" e Valentino. Il podio è una questione a quattro perche la Honda del campione del mondo in carica Marquez - che chiuderà quinto davanti a Pedrosa - ha preso troppo terreno nelle fase iniziali per completare la rimonta.
IL SORPASSO
A quattro giri dall'epilogo Rossi supera il compagno di squadra e s'incolla agli scarichi della "rossa" del forlivese. Nel frattempo Iannone è davanti a Jorge che perde incisività e termina quarto. Gli ultime due giri sono un omaggio al motociclismo con Valentino e il "Dovi" incollati in una sinuosa ed appassionante danza al limite. La Desmosedici è più stabile e veloce, la M1 percorre meno distanza in curva ed ha più spunto sul breve. In cinque chilometri di pura adrenalina fioccano sorpassi e controsorpassi fino a quando il Dottore riesce a prendere qualche metro di margine sulla GP15 che sul rettilineo si traduce in ossigeno puro. Nel parco chiuso, nonostante i ripetuti corpo a corpo sul filo del rasoio, tra i piloti italiani non c'è traccia di astio ma solo abbracci e sorrisi. La Ducati c'è, Valentino anche. L'Italia delle due ruote è tornata ad incantare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero