MotoGp, ecco il protocollo per ripartire

MotoGp, ecco il protocollo per ripartire
​«Non mi interessa che manchi ancora più di un mese alla prima gara, né che lo stato di allarme non esista più, che abbiamo superato le tre fasi, che...

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​«Non mi interessa che manchi ancora più di un mese alla prima gara, né che lo stato di allarme non esista più, che abbiamo superato le tre fasi, che stiamo già vivendo la nuova normalità. Non mi interessa che le persone vanno in spiaggia: nei primi due GP di Jerez (19 e 26 luglio, ndr) saremo molto rigorosi. Non possiamo commettere errori». Angel Charte, responsabile medico del motomondiale, intervistato dal quotidiano catalano El Periodico ha spiegato come funzionerà il protocollo medico messo a punto dalla Dorna e accettato dal governo spagnolo. «Ci chiuderemo in una bolla, controlleremo al massimo le 1.200 persone che entreranno nel paddock e lo faremo continuamente - ha detto Charte - In queste prime due gare non vogliamo sorprese. Il coronavirus è ancora lì».


Ogni persona dovrà fornire all'equipe medica del circuito, alle sette del mattino, tutti i propri dati medici. A tal fine è stata creata una app: «In quel momento, avrò la temperatura di ogni persona del paddock e saprò se hanno o meno sintomi di tosse, gastroenterite o dolori muscolari, i quattro parametri che ci avvertiranno delle loro condizioni». «Considerato che la prima gara è il 19 luglio, tutti devono superare questi test venerdì 10 luglio, rimanere a casa quel fine settimana e partire per Jerez lunedì. Una volta lì, saranno affidati ai nostri controlli - ha sottolineato Charte - Vogliamo che tutti prendano molto sul serio le regole. Insisto: ci giochiamo molto».
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Il Messaggero