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Domenica 20 gennaio riprenderà il campionato di serie C2 dopo la lunga sosta con la prima di ritorno e la ripresa coinciderà con la sfida tra Grifoni Oderzo (Treviso) e Pedemontana Livenza (Pordenone). Una sfida particolare dopo quanto accaduto nella gara d'andata, disputata a Polcenigo il 16 dicembre e macchiata da un presunto morso all'orecchio subito dal pilone pordenonese Marco Chesani, il quale si è ritrovato con una parte recisa (ed è fallito il tentativo di ricucire il lobo ritrovato a terra, ndr).
Il club della Pedemontana Livenza ha chiesto un rinvio della partita, anche perché nulla ancora è stato chiarito e gli animi sarebbero ancora accesi, ma la risposta è stata negativa. Tutta la formazione pordenonese giocherà, in forma di protesta, con il caschetto protettivo. Inoltre, dovrebbe esserci una terna arbitrale, diversamente dalle normali partite di C2 (l'ultima serie federale, totalmente amatoriale, ndr), nelle quali a sostegno dell'arbitro ci sono due dirigenti delle due squadre a fungere da giudici di linea. Nel frattempo, con un comunicato diramato ieri, la società dei Grifoni Oderzo ha deciso di sospendere momentaneamente il giocatore schierato pilone sinistro in quella partita.
“A seguito dei fatti accaduti durante il match dello scorso 16 dicembre in casa del Pedemontana Livenza - si legge nel comunicato postato su Facebook - la società sportiva Grifoni Rugby Oderzo Asd, con decisione unanime del Consiglio Direttivo, ha deciso di sospendere temporaneamente dalle attività sportive il giocatore schierato pilone sinistro nella partita in oggetto. I motivi di tale decisione risiedono, da una parte, nell'esigenza di tutelare l'atleta da eventuali atti ritorsivi da parte di terzi nel corso delle future gare, così limitando l'esposizione dello stesso agli atteggiamenti ostili posti sin qui in essere dalla stampa di settore. Dall'altra parte, nell'opportunità di attendere l'esito delle indagini che la Procura Federale vorrà disporre, comunque confidando nella genuinità delle dichiarazioni rese dall'atleta”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero