Moratti: «Il trofeo più bello? Non disdegno lo scudetto a tavolino. Ho provato a prendere Totti»

Moratti: «Il trofeo più bello? Non disdegno lo scudetto a tavolino. Ho provato a prendere Totti»
«Il trofeo al quale sono più legato? La Champions, anche se è scontato dirlo. Non disdegno lo scudetto vinto a tavolino, l'ho trovata una cosa giusta». Massimo Moratti...

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«Il trofeo al quale sono più legato? La Champions, anche se è scontato dirlo. Non disdegno lo scudetto vinto a tavolino, l'ho trovata una cosa giusta». Massimo Moratti parla così del titolo tolto alla Juventus e assegnato all'Inter nel 2006 dopo i fatti di Calciopoli. In un'intervista a Premium Sport, che andrà in onda domani alle 21.30, l'ex presidente nerazzurro passa in rassegna le vittorie ottenute dall'Inter durante la sua presidenza e spiega che «anche lo scudetto del 2010 è uno di quelli che mi ha fatto soffrire di più». Moratti parla anche dei tanti top player corteggiati ma mai arrivati all'Inter: «Il primo è Cantona. Forse avremmo cominciato prima a vincere, perché Cantona avrebbe spostato tutto. Ero presente allo stadio quando ha dato quel calcio al tifoso e mi sono detto che forse per la trattativa sarebbe stato utile, perché magari lo avrebbero liberato per quel gesto...Lo stavamo prendendo e poi, per un disguido di qualcuno, non arrivò più. Poi c'è Totti: ci fu la possibilità di trattarlo perché era in scadenza, ma la Roma non l'avrebbe mai lasciato andare via. Mancini? Ho cercato di prenderlo dalla Sampdoria, ma il presidente Mantovani lo considerava come un figlio e si mise quasi a piangere. Poi un giorno Mancini mi spedì una maglietta dell'Inter con uno scudetto cucito addosso, dicendomi che se un giorno io avessi pensato a lui avremmo vinto. Mi impressionò molto e di lì a poco lo presi come allenatore». In chiusura, l'ex patron nerazzurro non si sottrae al 'gioco della torrè: «Herrera o Mourinho? Mou; Cinque scudetti o una Champions? Gli scudetti; Recoba o Corso? Corso; Milan o Juventus? C'è stima per entrambe ma non posso scegliere; Messi o Ronaldo? Messi».
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Il Messaggero