Montano guida gli azzurri, arriva l'oro nella sciabola a squadre: «Il sogno di una vita»

Montano guida gli azzurri, arriva l'oro nella sciabola a squadre: «Il sogno di una vita»
Seconda medaglia d'oro per l'Italia ai mondiali di scherma in corso a Mosca. Sul gradino più alto del podio la sciabola maschile a squadre (Aldo Montano, Diego...

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Seconda medaglia d'oro per l'Italia ai mondiali di scherma in corso a Mosca. Sul gradino più alto del podio la sciabola maschile a squadre (Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Enrico Berrè e Luca Curatoli): in finale battuti i padroni di casa della Russia con il punteggio di 45 a 36.


«Era da quando sono entrato in squadra (2002, ndr) che cerco di conquistare questa medaglia»:così Aldo Montano, che ai mondiali di scherma ha vinto l'oro nella sciabola a squadre, medaglia che mancava al suo ricco palmares. «Averla conquistata qui a Mosca - aggiunge - contro la Russia, amplifica la gioia così come la tensione prima della gara. È bello festeggiare con questa squadra composta da me e Diego (Occhiuzzi, ndr) e da due giovani come Enrico Berrè e Luca Curatoli. Ultimo Mondiale? C'è quello del prossimo anno solo per la gara a squadre dato che non saremo ai Giochi!».


Gli fa eco Diego Occhiuzzi: «Dopo la prova individuale opaca avevamo voglia di riscatto ed abbiamo dimostrato tutto il nostro valore su queste pedane. Davvero fantastico questo successo che ci ripaga del lavoro di tanti anni. È poi è bello aver riportato l'oro in Italia dopo 20 anni!». Luca Curatoli doveva ancora compiere un anno quando il fratello Raffaello Caserta conquistò il titolo a L'Aja. «Il mio pensiero va a lui - dice l'esordiente azzurro -. Gli dedico questa medaglia. Non poteva esserci esordio migliore ad un Mondiale. Peccato per la prova individuale». Ad Enrico Berrè viene lasciato il compito di rispondere alle domande in inglese: «gruppo fantastico - dice - e gioia immensa. Sapevamo che non era semplice ma ce l'abbiamo fatto ed abbiamo scritto la storia». A gioire è tutto lo staff azzurro, a partire dal ct Giovanni Sirovich: «È un'emozione che condivido con tutti coloro che lavorano attorno a questi atleti. Da anni eravamo ai vertici senza riuscire mai a cogliere questo successo - sottolinea - È arrivato oggi nel migliore dei modi, dimostrando al Mondo il valore di questi ragazzi e dell'intero movimento della sciabola italiana». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero