Mondiali, Matteo Trentin « Siamo una squadra forte e unita io e Viviani siamo gli uomini per il finale»

Mondiali, Matteo Trentin « Siamo una squadra forte e unita io e Viviani siamo gli uomini per il finale»
Matteo Trentin sarà il capitano della formazione azzurra in questo mondiale di Berghen. Il corridore trentino ha disputato un’ottima stagione, in particolare alla...

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Matteo Trentin sarà il capitano della formazione azzurra in questo mondiale di Berghen. Il corridore trentino ha disputato un’ottima stagione, in particolare alla Vuelta di Spagna dove è riuscito a conquistare il successo in ben quattro tappe.  Nel 2018 lo vedremo correre con la Orica Scott dove ricoprirà il ruolo di capitano per le grandi corse classiche.


Qual'è il suo ruolo in squadra?
“Sarò tra i corridori che dovranno lottare nel finale. Dovrò lavorare tutto il giorno e al tempo stesso risparmiare energie il più possibile per quando si accenderà la corsa”.
 Chi sono i suoi compagni di squadra?
“Siamo un team forte e unito e abbiamo tutte le caratteristiche per fare una bella gara. Le caratteristiche di ogni corridore ci rendono una squadra completa, con uomini come Puccio, Bennati e De Marchi che sanno lavorare molto bene e poi io con Viviani e Colbrelli che siamo per il finale e Moscon che sarà il nostro jolli.  In fine Ulissi e Bettiol che si inseriranno nelle fughe per controllare la corsa”.
Come riserva avete Canola che corre in una squadra professional. Cosa pensa di questa scelta?
“Canola è un ottimo corridore. Durante la stagione è stato costante e ha ottenuto buoni risultati: si è meritato questa convocazione”.
Quale sarà la vostra strategia in corsa?
“Sicuramente controlleremo la corsa senza spendere troppe energie perché sono tanti i corridori favoriti come belgi, australiani e norvegesi. Dovremo difenderci e rendere la corsa dura”.
Chi sono i favoriti per la vittoria?
“Il Belgio ha la squadra più forte con Van Avermaet che è un grandissimo corridore. Peter Sagan cercherà il terzo successo iridato. Anche la Norvegia che è la padrona di casa con Kristoff e l’Australia che correrà tutta intorno a Matthews”.
Che tipo di percorso dovrete affrontare?
“E’ un percorso duro, difficile e molto tecnico. Probabilmente vedremo una gara esplodere negli ultimi 4-5 giri”.
Quali saranno le insidie e i punti chiave di questo percorso.
“Il tempo sarà l’insidia più pericolosa, perché correre con la pioggia è sempre più complicato e poi la salita finale di Salmon Hill dove si può rimanere indietro se il gruppo decide di fare corsa dura. Ci sono molte curve tecniche e poi non c’è mai una vera e propria pianura con molti sali scendi”.
Che Italia vedremo in corsa?
“ Un’italia competitiva, che farà del suo meglio”.
Lei ha visto la prova degli under23 che tipo di idea si è fatto del percorso?
“I ragazzi dell’under23 corrono in un modo diverso rispetto a noi e non c’era nessuna squadra che prendeva in mano la situazione. L’unica cosa che abbiamo notato è che se si affronta la salita in un modo forte, chi non ha energie si stacca e rimane indietro. Infatti si è visto che man mano che passano i giri il gruppo si assottigliava sempre di più e alla fine erano rimasti circa in 40 ed erano poi gli stessi che sono sempre rimasti in testa per tutta la gara”.
Facciamo un bilancio dell’Italia, che nazionale è stata quella che è venuta a Bergen?

“Una nazionale sicuramente molto forte e questo è stato dimostrato dal buon numero di medaglie che abbiamo conquistato, in particolare con le donne che hanno conquistato quelle più preziose”.


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Il Messaggero