Mondiali, il ct Cassani: «Italia è ora di gioire»

Mondiali, il ct Cassani: «Italia è ora di gioire»
 C'è un muro che spaventa il ct Davide Cassani e che gli azzurri visioneranno domattina. «Il punto più impegnativo del tracciato austriaco: si tratta...

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 C'è un muro che spaventa il ct Davide Cassani e che gli azzurri visioneranno domattina. «Il punto più impegnativo del tracciato austriaco: si tratta di una salita di due chilometri e mezzo, da scalare nell'ultimo giro, con pendenze superiori al venticinque per cento».

Il Mondiale si deciderà su questo terribile strappo?
«È probabile, dipenderà dal ritmo che verrà imposto alla corsa dalle nazionali più qualificate. Se si andrà forte, la salita diventerà determinante con una netta selezione».
Quale sarà la squadra di riferimento?
«Penso soprattutto alla Francia che potrà contare sui tre elementi in grado di vincere: Alaphilippe, Pinot, Bardet. Ma anche Spagna, Olanda e Colombia dispongono di corridori molto competitivi».
L'Italia avrà due capitani a Innsbruck?
«Sì, Vincenzo Nibali e Gianni Moscon. Tutta la squadra lavorerà per loro».
Nibali ha superato i problemi relativi all'infortunio subito al Tour?
«Se avesse avuto altri quindici giorni per prepararsi sarebbe stato meglio, diciamo che comunque sta bene. Ha fatto tutto il necessario per arrivare in una condizione importante a questo appuntamento».
Tattiche e strategie di gara sono state già preparate?
«Abbiamo lavorato anche in questa direzione, ogni corridore conosce il compito da svolgere durante il percorso. Non saremo noi a dover controllare la corsa, non ne abbiamo le possibilità, però dovremo essere bravi a interpretarla secondo le situazioni e sfruttare ogni occasione che si presenterà».
Quali sono state le risposte dell'ultimo test?
«Abbiamo lavorato sulla distanza, oltre cinque ore in sella, tutti hanno dimostrato ottima forma, compresi De Marchi e Felline che hanno preso parte alla cronometro. Quindi sono molto fiducioso».
Su chi farete la corsa?
«I favoriti saranno numerosi: dai gemelli Yates a Roglic, da Alaphilippe a Pinot, da Valverde a Sagan, da Mas a Mollema. Ma ci siamo anche noi perché, sia Nibali che Moscon, hanno qualità per conquistare il titolo iridato».
Al quinto anno da ct è ancora alla caccia della prima medaglia.

«Ci siamo andati spesso vicini, con due quarti posti. Non posso dire di quale metallo, però stavolta potrebbe davvero arrivare. Prometto un'Italia grande protagonista». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero