Open d'Italia: Pavan in rimonta, bene anche Laporta

Open d'Italia: Pavan in rimonta, bene anche Laporta
Smaltita la delusione per l’eliminazione di Francesco Molinari e preso atto dell’uscita di Justin Rose (pesantissimo il +7 di oggi), bisogna consolarsi con le note...

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Smaltita la delusione per l’eliminazione di Francesco Molinari e preso atto dell’uscita di Justin Rose (pesantissimo il +7 di oggi), bisogna consolarsi con le note positive che il terzo giro dell’Open d’Italia di golf ci ha regalato dopo il terzo giro. La prima riguarda Andrea Pavan, il giocatore di casa, cresciuto qui all’Olgiata. La gestione delle prime 9 buche è stata sconcertante (3 birdie sì, ma anche 3 bogey e addirittura un doppio); la rimonta però è stata da campione, esattamente quello che ci aspetta da un giocatore del suo livello: 4 birdie e un solo sfortunato bogey alla 18. Bellissimo il birdie della 17, par 5: il tee-shot, dopo aver toccato un albero è finito a inizio fairway (<Là dove arrivavo quando ero bambino>), i colpi successivi sono stati da applausi. <Alla fine posso ritenermi soddisfatto – commenta -. Dopo la 6 mi trovavo già a +3 di giornata. Il mio obiettivo era tornare in par, ma avendo chiuso a -1 è andata anche meglio di quanto sperassi. Il percorso dell’Olgiata è il grande protagonista di questo Open. Se sbagli il primo tiro, è dura riparare. Per domani niente programmi. Cercherò solo di fare meglio>. La vetta è lontana (-13), ma nel golf mai dire mai. E comunque Pavan ha la possibilità di centrare un nuovo ottimo piazzamento in una stagione da incorniciare.


L'altra nota positiva riguarda Francesco Laporta. Il giocatore pugliese è la vera sorpresa di questo Open, che, lo ricordiamo, fa parte delle Rolex Series, tornei da 7 milioni di dollari di montepremi. Gioca sul Challenge ed è vicinissimo alla conquista della carta per il Tour maggiore. Qui sta dimostrando di meritarla ampiamente. Ha chiuso il terzo il terzo giro con un ottimo -3 che lo ha fatto salire in classifica alla 13ma pozione, a -6. Qualunque sarà il risultato finale, lui ha già fatto più del dovuto. A fine giro la sua soddisfazione è evidente: <Sto bene, gioco un bel golf, riesco a stare bene in campo e so sempre quello che devo fare. Il mio obiettivo principale resta il Challenge, ma qui mi sto prendendo parecchie soddisfazioni>. L’unico errore lo ha commesso alla 6, segnando sullo score un pesante doppio bogey. Ma Laporta sa anche sdrammatizzare: <Ho fatto parecchi errori e a un certo punto ho cercato di fare il Ballesteros, ma mi pare evidente che tra il grande Seve e me c’è un po’ di differenza…>.

La giornata è stata negativa per gli altri azzurri: + 1 Edoardo Molinari (44° a -1), +1 Renato Paratore (51° in par), +1 Nino Bertasio (anche lui in par) e addirittura +4 Guido Migliozzi che nel secondo giro aveva dato segnali confortanti.


La lotta per il titolo è sicuramente aperta, anche se il leader, l’inglese Matthew Fitzpatrick, è uno che non si lascia certo intimorire. Guida la classifica a -13, grazie al -3 di oggi, e deve guardarsi dall’americano Kurt Kitayama (-12), dal talentuoso scozzese Robert Macintyre (-11), dall’inglese Matt Wallace e dall’austriaco Bernd Wiesberger (-10). Giochi aperti, ma a spuntarla sarà, soprattutto, chi saprà affrontare al meglio il percorso dell’Olgiata. E l’impresa non è certo facile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero