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In extremis, quando nessuno alla Roma ci credeva più. Ieri sera, poco prima del termine ultimo fissato a mezzanotte, Mkhitaryan ha lanciato un segnale alla Roma. Di possibile pace, d’intesa, quella che per una settimana sembrava ormai venuta meno. Le parti, dopo un silenzio lungo sette giorni che aveva lasciato pensare al peggio, hanno ricominciato a parlarsi. Che sia il prologo di un’intesa, è la speranza di Pinto, apparso pessimista nella giornata di ieri. La firma ancora non c’è ma il fatto di non aver fatto trascorrere la dead-line senza nemmeno una comunicazione, è il segnale che i margini per l’happy-end esistono. E oggi superano quelli della rottura.
LA TELEFONATA
In teoria, se il calciatore non avesse comunicato entro la mezzanotte di ieri di volersi svincolare, sarebbe dovuto scattare il rinnovo automatico per una stagione alle stesse cifre (3 milioni più 2 alla firma) sottoscritte lo scorso anno. A Trigoria, però, erano consapevoli che questo era uno scenario soltanto ipotetico. Perché a quel punto il calciatore avrebbe impugnato l’intesa, con buone possibilità - sembra - di avere la meglio. La risposta arrivata in extremis, cancella (per ora) i brutti presentimenti che avevano albergato nei pensieri della dirigenza giallorossa. Inutile girarci intorno: a lungo ieri a Trigoria hanno pensato che il fatto non fosse arrivata nemmeno una mail, si poteva spiegare soltanto in un modo: Mkhitaryan - pur avendo già deciso di andare altrove ma non avendo firmato con nessuno - si voleva tenere la Roma come possibilità di scorta (nulla avrebbe vietato infatti tra qualche giorno un nuovo contatto con Pinto) nel caso le offerte pervenutegli (Milan, Zenit, Spartak Mosca e Monaco) fossero venute meno. La telefonata in extremis di ieri notte, ha cancellato di colpo i brutti presagi. E paradossalmente ne ha aperti altri. Perché se è vero che per l’armeno Mourinho si era speso in prima persona, rassicurandolo come le incomprensioni avute al Manchester United appartenessero ormai al passato, ieri da Milano è rimbalzata l’indiscrezione di come nei giorni scorsi lo Special One abbia chiamato Donnarumma per capire i margini di manovra per un possibile approdo a Roma. Il portiere della Nazionale ha risposto negativamente: ad oggi guarda altrove. Ma il mercato è lungo: per informazioni chiedere a Micki. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero