Rio Ave-Milan, rigori senza fine: notte di sogni e incubi per i portieri

Rio Ave-Milan, rigori senza fine: notte di sogni e incubi per i portieri
Come vittime di un contrappasso dantesco, il Milan e il Rio Ave sembravano seriamente condannati a rincorrersi in eterno, per aver offerto durante i 120 minuti di gioco uno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Come vittime di un contrappasso dantesco, il Milan e il Rio Ave sembravano seriamente condannati a rincorrersi in eterno, per aver offerto durante i 120 minuti di gioco uno spettacolo a tratti imbarazzante. E più giocavano, e meno era corta la punizione. È accaduto, alla fine, che all’Estadio do Rio Ave, nel piccolo comune di Vila do Conde, a due passi da Porto, la sfida europea dei rossoneri si sia trascinata per un tempo irragionevole; vale a dire per quasi tre ore: dalle 21 a mezzanotte circa. E, contro ogni immaginazione razionale, a risolverla è stata l’assurda enormità di ventiquattro – davvero: ventiquattro – calci di rigore


Una durata infinita, si capisce: da match di tennis più che da sfida di calcio, a rifletterci bene. E, nell’andare illimitato dell’incontro, la squadra di Stefano Pioli ha offerto tutto il catalogo del possibile: un avvio inquietante, il gol del vantaggio firmato da un ragazzo belga del ‘99 con il nome difficile (Saelemaekers), la rete incassata da Geraldes, i supplementari cominciati con il centro di Dala Gelson, macchiati dall’espulsione di Borevkovic e agguantati all’estremo palpito grazie a un rigore di Calhanoglu (era già il minuto numero 122, un avviso forse...).

Insomma già era successo abbastanza da rendere la notte indimenticabile (o del tutto dimenticabile). A completare il quadro drammatico, poi, ovviamente avevano provveduto un campo zuppo e una pioggia insensibile a qualsiasi pietà. 

Così si è rotolati stanchi allo spettacolo (per chi guarda e non tifa) dei calci di rigore: ventiquattro, si è detto. Vale allora la pena di rivivere la sequenza fatata: Bennacer gol, Geraldes gol, Kjaer gol, Santos gol, Theo Hernandez gol, Jambor gol, Brahim Diaz gol, Piazon gol, Calhanoglu gol, Filipe Augusto gol, Calabria gol, Gelson gol, Tonali gol, Gabrielzinho gol, Colombo alto, Nelson Monte palo, Rafael Leao gol, Ivo Pinto gol, Donnarumma alto, Kieszek alto, Bennacer parato, Geraldes palo, Kjaer gol, Santos parato. Chissà il cuore dei giocatori, che ginnastica; e la loro mente, che rovelli. Si sarà poi notato: pure i portieri Donnarumma e Kieszek hanno calciato ed entrambi hanno fallito, sparando alto.


Al chiudersi della gara, tutti a consultare il librone dei record, è naturale: e va detto che il primato della partita caratterizzata dal maggior numero di rigori ancora appartiene a una gara della Coppa della Repubblica Ceca del 2005 e a una sfida di Coppa di Namibia tra KK Palace e Civics. Sono finite dopo 48 tiri dal dischetto. Un castigo, però divertente. Il Milan, se non altro, ora può convivere con i propri incubi.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero