Milan, Maldini: «Devo valutare Gattuso con freddezza. Dobbiamo tornare protagonisti»

Milan, Maldini: «Devo valutare Gattuso con freddezza. Dobbiamo tornare protagonisti»
«Io e Gattuso? Bisogna avere rispetto della persona che hai davanti. Siamo tutti e due lì per fare in modo che la cosa funzioni: le vedute possono essere diverse, ma...

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«Io e Gattuso? Bisogna avere rispetto della persona che hai davanti. Siamo tutti e due lì per fare in modo che la cosa funzioni: le vedute possono essere diverse, ma il nostro rapporto aiuta a superare i momenti di difficoltà. Il suo operato lo devo valutare in modo freddo. Abbiamo ruoli diversi, non siamo più compagni di squadra». È il pensiero di Paolo Maldini, direttore strategico dell'area sport del Milan, su Rino Gattuso, allenatore rossonero in cerca di conferma per l'anno prossimo. «Il mio è un titolo - aggiunge Maldini in un'intervista a DAZN - che può spiegare tante cose o anche niente. Leonardo ha preso questa posizione di dirigente a 360 gradi, è più di un direttore sportivo e mi ha chiesto di accompagnarlo in questa avventura. La definizione del ruolo è poco importante, quello che importa è che siamo a capo dell'area sportiva. È una bella sfida, piena di sentimento. La mia vita sportiva è sempre stata legata a questi colori, a questa città, quindi è la chiusura di un cerchio. Sembrava naturale, ma non era detto che accadesse».


«Il Milan deve tornare protagonista. Ci vorrà magari un pò di tempo. L'idea è di avere uno stadio di proprietà, magari assieme all'Inter ma comunque di altissimo livello. Insomma, è un progetto a lunga scadenza». Paolo Maldini, direttore strategico dell'area sport del Milan, fissa i prossimi obiettivi del Milan, che domenica sera si gioca un posto in Champions League, con l'obbligo di battere in trasferta la Spal e la speranza di un passo falso in contemporanea di Inter o Atalanta. «Mio figlio Daniel - aggiunge Maldini in un'intervista a DAZN - è il primo fantasista della dinastia Maldini, è l'unico con quelle attitudini, da trequartista, da goleador. È un pò ambidestro anche lui come me. Nel carattere suo rivedo alcune cose mie e poi nei movimenti c'è una componente genetica perché come la gente rivede me nei miei due figli, la gente rivedeva mio padre in me ai miei esordi»
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Il Messaggero