Milan-Juve, tutto e il contrario di tutto in 300 secondi

Milan-Juve, tutto e il contrario di tutto in 300 secondi
Cinque minuti sono il tempo di una sigaretta, di un caffè. Briciole di tempo delle quali non conserviamo memoria. Ma nello sport, nel calcio, possono cambiare volto a una partita...

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Cinque minuti sono il tempo di una sigaretta, di un caffè. Briciole di tempo delle quali non conserviamo memoria. Ma nello sport, nel calcio, possono cambiare volto a una partita o a una stagione. Lo sa la Juventus che ieri sera a San Siro in 300 secondi ha visto sfumare una vittoria e un bel pezzo del suo nono scudetto consecutivo, il primo inseguito da Sarri che ha fallito un match-point.

La Lazio, spompata e decimata, era crollata ancora a Lecce. Rabiot aveva trovato il suo primo, splendido, gol in bianconero e Cristiano Ronaldo lo aveva raddoppiato con la sua trentesima prodezza stagionale. Tutto finito: Juve a +10 a sette giornate dalla fine, troppo anche per i miracoli.
Fatal San Siro verrebbe da dire, come fu fatale la Verona proprio ai rossoneri nel '73: scudetto perso all'ultima giornata per la rimonta subita da Rivera e compagni proprio a vantaggio della Juve. Che stavolta paga pegno. Ibra sull'ennesimo rigore di questo campionato d'estate accorciava al 62'; al 66' Kessiè bucava centralmente la difesa juventina improvvisamente diventata di burro e al 67' Leao sfruttava appieno il blackout totale bianconero. Quando si riaccendevano le luci la Juventus ormai stava sotto, sopraffatta e fuori dal match. Impossibile per Sarri invertire la rotta e, infatti, arrivava anche il quarto gol di Rebic. La Lazio tornava a -7 e il Milan scavalcava la Roma al quinto posto e toccava il piazzamento Europa league, costringendo i giallorossi a dover rispondere oggi battendo il Parma per evitare il preliminare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero