Il Milan è vivo, dicono i giornali sportivi. E' una squadra vera, dice Inzaghi. A Genova meritava di vincere, dice sempre Inzaghi. Sogno la finale di Champions 2016 che si...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Eppure, a Milano e dintorni c'è la convinzione che sia più in crisi l'Inter. Sarà la simpatia mediatica di cui gode SuperPippo, saranno le dosi massicce di ottimismo somministrate da Berlusconi con le sue visite del venerdì, resta il fatto che l'ambiente rossonero è superprotetto da una cortina di sorrisi. Si respira una serenità che mal si concilia non solo con la classifica, ma anche con la qualità dello spettacolo offerto a un pubblico super paziente e fiducioso. Chissà che invidia il povero Seedorf, costretto pochi mesi fa a lavorare con l'ossessione di imboscate interne. Ebbene, la media punti del Milan di Seedorf era 1,84 a partita, quella del Milan di Inzaghi è 1,54.
L'unica nota positiva di questo avvio di campionato è il risveglio di El Shaarawy, un talento di cui il calcio italiano ha bisogno. Il resto è déjà vu: l'affannosa rotazione dei difensori centrali alla ricerca della stabilità perduta, la mancanza di idee in mezzo al campo, il dibattito sulla necessità di una prima punta di peso. Nessuno ha ancora capito che calcio gioca il Milan. Inzaghi parla solo di spirito di squadra. E gli spiriti di un nuovo fallimento rischiano di materializzarsi.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero