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Era dal 7 ottobre (0-1 sul campo del Genoa) che Il Milan non vinceva in campionato. In mezzo, due sconfitte con Juve e Udinese e due pareggi con Napoli e Lecce. I tre punti conquistati contro la Fiorentina, 1-0 grazie a un gol di Theo Hernandez su rigore, ridanno ossigeno a Stefano Pioli che scavalca nuovamente il Napoli vittorioso a Bergamo e torna terza in classifica a 26 punti, a tre lunghezze dalla Juventus e a cinque dall’Inter, in attesa del derby d’Italia di domani sera. Il tecnico rossonero, visti i tantissimi infortuni, si affida a Musah, Reijnders e Pobega a centrocampo e con il tridente formato da Chukwueze, Jovic e Pulisic. Ma la prima frazione di gioco scivola via con pochissime emozioni, a parte un colpo di testa di Pobega respinto con un prodigio da Terraciano, fino all’ultimo minuto di recupero quando un lampo di Jovic spalanca la porta a Theo Hernandez. Parisi lo atterra in area e Di Bello non può che concedere rigore, trasformato dal francese. Nella ripresa c’è tutta un’altra musica, con la Fiorentina che domina il campo per almeno mezz’ora e va vicinissimo al pareggio prima con Beltran, ipnotizzato da un’uscita da campione di Maignan e poi con Nico Gonzalez, sfortunatissimo nel colpire il palo dopo una deviazione di Tomori. Il Milan soffre ma regge e alla fine San Siro può tirare un sospiro di sollievo ed esultare. La nota negativa per il Milan è ancora una volta la poca efficacia degli uomini offensivi con Jovic che è apparso in miglioramento rispetto alle ultime uscite, ma che si è divorato un gol a tu per tu con Terraciano. In panchina c’era il giovanissimo baby bomber Francesco Camarda, osannato da tutto lo stadio al momento della lettura delle formazioni e più giovane debuttante nella storia della A con i suoi 15 anni e 260 giorni.
Il Messaggero