Milan, domani c'è il Bologna. Pioli: «La società mi ha ascoltato sul mercato, siamo ambiziosi»

Il tecnico rossonero ha parlato alla vigilia dell'esordio in campionato

Milan, domani c'è il Bologna. Pioli: «La società mi ha ascoltato sul mercato, siamo ambiziosi»
Il Milan deve rispondere alle vittorie di Napoli (3-1 al Frosinone) e Inter (2-0 al Monza). Cercherà di farlo a Bologna nella sfida contro la squadra di Thiago Motta. Il...

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Il Milan deve rispondere alle vittorie di Napoli (3-1 al Frosinone) e Inter (2-0 al Monza). Cercherà di farlo a Bologna nella sfida contro la squadra di Thiago Motta. Il mercato ha portato molti rinforzi ai rossoneri: «Il club e i dirigenti hanno ascoltato i miei consigli per caratteristiche dei giocatori e i ruoli per avere più soluzioni. Sono soddisfatto per quanto fatto. Mancano ancora 10 giorni e il club è ancora attento a valutare qualsiasi situazione. Se è il Milan più forte che io abbia mai allenato? Sono contento dei giocatori che sono arrivati: non dobbiamo dimenticare che abbiamo cambiato circa 20 giocatori tra uscite ed entrate», ha detto Stefano Pioli.

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E ancora: «Ho chiesto a chi è rimasto di fare il massimo per far adattare i nuovi e ai nuovi di fare il massimo per adattarsi. Ci tengo a salutare tutti i miei ex giocatori che hanno preso altre strade. Ora inizia un’altra stagione. Vogliamo essere ambiziosi perché sono arrivati giocatori forti». Sul match: «È sempre importante partire bene. Non sarà il risultato di domani a determinare il percorso a questa squadra. Non è un nuovo Milan, è un Milan che abbiamo pensato avesse bisogno di qualche cambiamento, di rinnovare qualche posizione. Per essere ancora più competitivi. Dobbiamo pensare a fare di tutto per vincere. Troppi stranieri e troppo pochi italiani? Parlare di giocatori italiani e stranieri nel 2023 è bizzarro. Il Milan ha sempre puntato all’inclusività, anche la terza maglia ha questo obiettivo. Il Milan deve avere giocatori forti per essere competitivo in tutte le competizioni».

Sua favorita: «Ieri ho visto le prime partite: il calcio è sempre in evoluzione e ci aspettiamo sempre cose nuove. Gli allenatori italiani son sempre pronti a variare tanto. Anche noi potremmo proporre qualcosa di diverso. Le prime quattro posizioni sono sempre state combattute da cinque-sei squadre e non credo cambierà tanto quest’anno».

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Il Messaggero