Bologna, Mihajlovic: «Solo io credevo nella salvezza, ma il merito è dei giocatori»

Mihajlovic
Mihajlovic festeggia la salvezza con una giornata d'anticipo. «Sicuramente pochi ci credevano, ma io ero fra questi ed è il motivo per cui ho accettato la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Mihajlovic festeggia la salvezza con una giornata d'anticipo. «Sicuramente pochi ci credevano, ma io ero fra questi ed è il motivo per cui ho accettato la proposta di allenare i rossoblù. Poi più tempo passava, più avevo capito che eravamo sulla strada giusta: non era facile ma i ragazzi sono stati bravissimi, li ho ringraziati a fine partita perché sono innanzitutto grandi uomini, poi calciatori. E non c'è nessun singolo da elevare, ma solo "un gruppo che ha tirato fuori il massimo, anche nei momenti difficili. Destro? Il suo è più un problema di testa che fisico: deve capire che ha bisogno di allenarsi sempre al massimo» spiega l'allenatore del Bologna ai microfoni di Sky.


FUTURO ANCORA DA SCRIVERE
Vuole completare l'impresa: «Godiamoci la salvezza e pensiamo alla partita di sabato contro il Napoli perché potremmo arrivare anche decimi e a quel punto sarebbe un capolavoro: una cosa è salvarsi per un pelo, un'altra arrivare in quella posizione di classifica». Pensa all'ultimo match di campionato, dunque, anche per non dare indicazioni su quella che sarà la sua decisione dopo la sfida contro Ancelotti al Dall'Ara, Nega, però, di essere stato avvicinato dalla Juve: «L'unico contatto coi bianconeri è stato cinque anni fa. Se sono cambiato da allora? Credo di sì, bisogna aggiornarsi, poi io sono nato pronto». Ringrazia il pubblico dell'Olimpico: «Difficile che un
allenatore prende i cori da ambo le parti, è un motivo di orgoglio e sono molto contento di questo. A me fa piacere sia l'affetto dei miei tifosi sia quello dei laziali, significa aver lasciato un bel ricordo qui a Roma». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero