Roma, la lite tra Matic e Cristante accende i tifosi. Mourinho mette pace: «La squadra è unita»

Piccolo giallo dopo la vittoria contro la Real Sociedad

Roma, la lite tra Matic e Cristante accende i tifosi. Mourinho mette pace: «La squadra è unita»
Matic-Cristante, una lite in campo che in altri tempi avrebbe fatto discutere ma che oggi diventa motivo di esaltazione per i tifosi. Vedere i due leader del centrocampo...

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Matic-Cristante, una lite in campo che in altri tempi avrebbe fatto discutere ma che oggi diventa motivo di esaltazione per i tifosi. Vedere i due leader del centrocampo immortalati in uno scatto a discutere faccia a faccia durante il secondo tempo per una palla persa ha scatenato il pubblico romanista: «Deve essere sempre così», si legge sui social. Una foto che è diventata il simbolo di una squadra agguerrita, che non lascia spazio a distrazioni, che cura i dettagli, che litiga e poi fa pace. Anche perché come dice Mourinho: «Nel bene o nel male la nostra squadra è stata sempre unita e questo per me è un piacere».

Roma-Real Sociedad 2-0, le pagelle: El Shaarawy ripaga Mou (7), Matic una piovra (7), Kumbulla rinasce (7,5)

Juventus-Friburgo 1-0, Di Maria trascina i bianconeri in Europa League. Per Pogba tribuna punitiva, infortunio per Chiesa

 

Un’unione che nasce da lontano e che si è cementata grazie allo Special One, tra i migliori in circolazione nel creare coesione in un gruppo. È lui che ha voluto Matic allo United dopo averlo conosciuto al Chelsea, adesso se lo è portato anche a Roma perché sapeva quello che avrebbe potuto dare al club. Qualità, esperienza e solidità sono solo alcune delle caratteristiche che ha messo al servizio di una squadra che aveva bisogno di uno scossone. Il leader unico, però, resta Mourinho: «Ce n’è solo uno in questa squadra e non c’è nemmeno il secondo. I giocatori sono tutti uguali, ma mettono in campo esperienze di vita e di carriera oltre ad un modo diverso di pensare», precisa José sorvolando sulla discussione in campo. Sarà lui a ripianare la questione se ce ne sarà bisogno, i calciatori si fidano e il club lo lascia libero di gestire la squadra senza pressioni. È riuscito a motivare tutti, anche quelli che non giocano con continuità come El Shaarawy autore del primo gol contro la Real Sociedad nonostante sia reduce da tre panchine consecutive. Oppure, Belotti che nella mezzora in cui è entrato ha infiammato l’Olimpico e colpito un palo. Quello che sta dando alla squadra va oltre a un modulo o a un accorgimento tattico, sta provando a trasmettere la sua mentalità da vincente, da guerriero, da uomo di campo che non si accontenta mai. E i giocatori hanno scelto di seguirlo.

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Il Messaggero