Florenzi, Mariani: «È stata sfortuna, i tempi di recupero non sono stati affrettati»

Florenzi, Mariani: «È stata sfortuna, i tempi di recupero non sono stati affrettati»
Il professor Pier Paolo Mariani ha parlato dell'intervento cui si è sottoposto Alessandro Florenzi nella mattinata di oggi. ...

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Il professor Pier Paolo Mariani ha parlato dell'intervento cui si è sottoposto Alessandro Florenzi nella mattinata di oggi.


In che condizioni ha trovato il ginocchio di Florenzi?
«Ottime, non scherzo. A parte la rottura acuta del trapianto, lui aveva avuto una rottura del crociato, una rottura del menisco esterno, una rottura del menisco interno, la prima volta. Oggi ho ritrovato i menischi perfettamente guariti, il legamento era perfettamente guarito e s’è rotto».

Infortunio casuale o per altri problemi?
«Non ci sono altri problemi, ma c’è l’elemento sfortuna. Devo usare un’altra parola, più comprensibile: non ho la pretesa di fare dei robocop dopo che li opero. Io opero persone normali e faccio un trapianto in modo che, grosso modo, è come quello del Padre Eterno, un pochino meno perché non ho questa pretesa. Si rompe quello e si rompe questo. Ci sono giocatori che appena rientrano si rompono l’altro crociato. Qui si sta allenando un portiere di cui non faccio il nome, ma lo conoscete, che si è rotto l’altro ginocchio. L’intervento non dà la garanzia che il ginocchio sia più forte di quello del Padre Eterno. Purtroppo a questo non posso arrivare ancora, ma mi sto impegnando»​.

I tempi di recupero sono stati affrettati?
«No, assolutamente no. Sono i tempi di Ruediger, Mario Rui, Capradossi. Sono i tempi classici. Il giocatore era in perfette condizioni il primo o il 2 febbraio. Era perfetto. Nessuno di voi ha tamponato? E non avete ritamponato?»

Si allungano i tempi di recupero?
«C'è un bollettino, i tempi sono leggermente più lunghi. Sono tempi leggermente più lunghi ma grosso modo Florenzi rispetterà i tempi».

(Per il dottor Riccardo Del Vescovo, il medico della Roma) 
La dinamica dell'infortunio?

«Si stava allenando con la Primavera e mi allaccio al discorso del professore perché è stato un gesto fortuito, è andato in rotazione con la gamba ancorata al terreno di gioco. Questo ha prodotto un trauma acuto e il legamento si è rotto di nuovo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero