Rugby, Federazione in sostegno a Marco Zennaro, ex giocatore e dirigente del Venezia, in carcere da 50 giorni in Sudan

Rugby, Federazione in sostegno a Marco Zennaro, ex giocatore e dirigente del Venezia, in carcere da 50 giorni in Sudan
Si muove il fronte della solidarietà per Marco Zennaro, imprenditore veneto, da ormai due mesi è in carcere a Khartum, capitale del Sudan, per una presunta frode....

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Si muove il fronte della solidarietà per Marco Zennaro, imprenditore veneto, da ormai due mesi è in carcere a Khartum, capitale del Sudan, per una presunta frode. Zennaro, in realtà, ha fatto sapere di essere egli stesso vittima di un imbroglio. «Sono costretto a dormire per terra con decine di altri detenuti. L’ambasciata e mio padre mi portano da mangiare una volta al giorno», ha spiegato il 46enne tramite la famiglia.

«Mio fratello è detenuto da oltre 50 giorni contro ogni dignità umana, contro ogni diritto di una civiltà. È uno strazio, per tutta la nostra famiglia, per sua moglie, per i bambini». Queste le parole con cui Alvise Zennaro, fratello di Marco, 46enne imprenditore detenuto in Sudan, commenta il provvedimento che vede imputato il congiunto per una presunta truffa. Alvise precisa di non aver a che fare con la ditta del fratello, la Forniture elettriche Srl, ma è ovviamente molto preoccupato per le sorti di Marco. Zennaro prosegue ringrazia l'ambasciatore italiano a Khartum Gianluca Vassallo per quanto sta facendo: «Lo sforzo dell'ambasciatore, Gianluigi Vassallo, è stato grande, sin da subito - aggiunge - i contatti sono stati costanti. Ha fatto e sta facendo l'impossibile per cercare di porre fine a tutto questo». «L'accusa mossa è fatta da una controparte con cui Marco non ha mai avuto a che fare - spiegano i familiari -. L'unica persona con cui ha avuto rapporti è Ayman Gallabi,(un mediatore dell'affare, ndr) e il ritrovamento di questa persona morta ci fa temere per la sua incolumità. Marco è a rischio, l'appello è che la vicenda diventi di interesse ministeriale e che tutti si attivino per riportarlo a casa».

In sostegno a Marco Zennaro arriva anche la Federazione italiana rugby, direttamente con il neopresidente Marzio Innocenti. «La Fir esprime la massima vicinanza al 46enne rugbista veneziano Marco Zennaro, ex giocatore ed attuale dirigente del Venezia Rugby rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria che da oltre cinquanta giorni lo sta costringendo ad una durissima detenzione in Sudan. Il rugby italiano non può esimersi dal richiedere con forza che le Autorità sudanesi provvedano ad allineare immediatamente le insostenibili condizioni di carcerazione cui Marco è costretto agli standard detentivi internazionali, tenendo in dovuta considerazione le sue generali condizioni psico-fisiche, già precarie a causa di alcune patologie ed ora in rapido e preoccupante deterioramento.

“Conosco Marco personalmente avendo avuto la fortuna di essere stato suo allenatore alcuni anni fa, apprezzandone le qualità umane ancora prima che quelle tecniche o atletiche. Come Presidente della Federazione Italiana Rugby ritengo doveroso raccogliere l’appello della famiglia, invitando tutte le rugbiste e i rugbisti italiani a sostenere questo loro compagno di squadra nel momento più duro della sua vita. Abbiamo naturalmente la massima fiducia nel lavoro che il Governo Italiano, anche e soprattutto attraverso l’Ambasciata locale, sta incessantemente svolgendo per giungere ad una soluzione della vicenda: a Marco confermo tutto il mio affetto e la piena solidarietà della grande famiglia del rugby italiano, nella speranza che questo possa aiutarlo a sentirsi meno solo contribuendo altresì ad accelerare le risposte attese da parte delle Autorità sudanesi” ha dichiarato il Presidente della Fir, Marzio Innocenti. 

Paolo Ricci Bitti

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Il Messaggero