Marchisio annuncia il suo ritiro: «E' stato un sogno»

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TORINO – Probabilmente la decisione più sofferta della...

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TORINO – Probabilmente la decisione più sofferta della sua vita, fino a questo momento. A 33 anni Claudio Marchisio sceglie un pomeriggio di ottobre allo Stadium per dire addio al calcio giocato, a due giorni da Inter-Juve, e mentre parla negli occhi scorrono le immagini di una carriera. “Ho preso la decisione di ritirarmi, una scelta importante, ponderata e molto difficile. Era giusto comunicarla in un luogo importante. Volevo organizzarlo a casa mia ma non c’era abbastanza posto per tutti...E’ stata una notte non semplice, la parola che meglio sintetizza la mia avventura è sogno, quello di un bambino che si mette la maglia a strisce, di un ragazzo che capisce di avere talento, ho avuto la fortuna di essere al posto giusto al momento giusto. L’anno della B è stato un treno che è passato, le due reti che porto nel cuore sono quella contro l’Inter all’Olimpico, e la prima allo Stadium”. Una decisione maturata a causa di continui problemi fisici che lo hanno convinto a fare un passo indietro. “Negli ultimi mesi cercavo di recuperare ma il mio corpo non reagiva come volevo. Se non puoi dare quello che ritieni, a quel livello, è il giusto per prendere la decisione di smettere. Non è questione di età, conta quello che senti dentro. Sono arrivate offerte da altri continenti, e altri Paesi. Non ho mai preso in considerazione altre offerte in Italia. Ho rescisso con lo Zenit per questione di rispetto, avrei saltato gran parte della stagione”. Il discorso scivola sull’attualità e sui rimpianti: “Due su tutti: non vincere Champions e l’Europeo con l’Italia. Vorrei giocare finale Berlino. Da oggi inizia un nuovo percorso. Non so cosa farò, non mi precludo nulla, allenatore o altro. Mi prendo un po’ di tempo con la famiglia e penserò al mio futuro. Il mio erede? Il calcio sta cambiando, ci sono sempre più giovani che vengono lanciati dai grandi club. L’Inter? C'è una squadra che sta facendo bene con grandi risultati, e la Juve che ora deve inseguire. Sarà un grande match, io la vivo da fuori, da tifoso juventino. Basta guardare il volto dei giocatori dell'Inter. Sono gli stessi dell'anno scorso, ma hanno un altro spirito, si vede la mano dell'allenatore. Da fuori mi auguro una corsa Scudetto più aperta, vincere partite come queste, con tanta attesa, darà benzina per il resto del campionato”.
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Il Messaggero