«Nessun atleta africano correrà la mezza maratona» che verrà disputata a Trieste fra poco meno di dieci giorni e sui promotori del 'Running...
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In Italia, prosegue Carini, «troppi organizzatori subiscono le pressioni di manager poco seri che sfruttano questi atleti e li propongono a costi bassissimi e questo va a scapito della loro dignità - perché molto spesso non intascano niente e non vengono trattati con la giusta dignità di atleti e di esseri umani - ma anche a discapito di atleti italiani ed europei, che non possono essere ingaggiati perché hanno costi di mercato». E la scelta di escludere dai nastri di partenza della mezza maratona del 5 maggio i corridori africani provoca le dure reazioni del Partito democratico. «A Trieste siamo arrivati alle epurazioni nello sport: ultima follia di un estremismo che sta impregnando e snaturando la città, sulla quale i più alti rappresentanti politici e istituzionali hanno messo la faccia. Fatto grave e indegno», ha commentato Isabella De Monte, eurodeputata Pd e ricandidata al Parlamento europeo nel Nordest, mettendo in guardia. Rincara la dose il segretario regionale dei dem, Cristiano Shaurli che avverte: «la nostra regione apre la stagione della discriminazione nello sport». «Hanno preso una cantonata mostruosa», commenta Carini. «Ora, è il momento che da questa Trieste, città multiculturale, si dica basta allo sport che non è etico». «Il nostro obiettivo - ha poi concluso - è che questo non rimanga un fatto isolato ma che si cambi le regole». A oggi sono 1.390 le iscrizioni alla mezza maratona, partecipanti da 28 Paesi, con «in prima linea sicuramente austriaci e ungheresi, ma anche Australia, Giappone, Sud America, Brasile e Stati Uniti». ( Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero