Una statua di Maradona davanti allo stadio: il Comune di Napoli lancia il progetto

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Il Comune di Napoli vuole una statua di Diego Armando Maradona davanti allo stadio che da qualche giorno porta il suo nome. Stamattina è stata pubblicata stamattina...

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Il Comune di Napoli vuole una statua di Diego Armando Maradona davanti allo stadio che da qualche giorno porta il suo nome. Stamattina è stata pubblicata stamattina una manifestazione di interesse, promossa dagli assessorati alla Cultura e allo Sport, per raccogliere le proposte progettuali per la realizzazione della scultura.

L'obiettivo è quello di coinvolgere artisti di tutto il mondo: per questo la manifestazione d'interesse è presente sul sito sia in italiano che in inglese, e resterà attiva per quarantacinque giorni. I progetti saranno poi valutati da una commissione, costituita dai due assessorati, composta da autorevoli esponenti cittadini del settore dell'arte e della cultura e da rappresentanti del mondo dello sport e delle tifoserie. L'opera sarà finanziata con un crowdfunding, attraverso un conto corrente messo a disposizione dell'amministrazione comunale sul suo sito, sul quale ognuno potrà versare la propria quota, così la statua apparterrà per sempre al popolo napoletano.

«Diego - affermano in una nota il sindaco Luigi de Magistris e gli assessori Eleonora De Majo e Ciro Borriello - ci ha permesso di toccare il cielo, ci ha regalato sogni indimenticabili restituendo alla nostra città la dignità e l'orgoglio che per troppi anni ci erano stati sottratti. Eppure, il suo sguardo è rimasto sempre rivolto verso il basso, verso i più fragili, verso tutti i subalterni di questo mondo pieno di ingiustizie. Per questa ragione abbiamo voluto che l'opera d'arte con cui la città lo celebrerà proprio a pochi passi dal tempio delle sue prodezze, fosse scelta attraverso una modalità quanto più democratica e partecipata possibile, coinvolgendo la città, autorevoli esponenti del mondo della cultura e dello sport, ma anche chi lo ha amato ed accompagnato durante gli anni napoletani e chi oggi continua a tenere alta la bandiera di un sogno collettivo».

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Il Messaggero