Malagò: «Dalla Lega di A ci si aspetta delle risposte coraggiose e forti»

Malagò: «Dalla Lega di A ci si aspetta delle risposte coraggiose e forti»
«Ci si aspetta delle risposte coraggiose e forti, come lo statuto della Lega Serie A impone, è stata fatta una scelta epocale, dopo mesi di combattimenti e...

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«Ci si aspetta delle risposte coraggiose e forti, come lo statuto della Lega Serie A impone, è stata fatta una scelta epocale, dopo mesi di combattimenti e discussioni si è voluto dare una governance terza, laica, però ci si è di nuovo arenati sui nomi. Questo succede solo in Italia». Questo il messaggio del presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai club del massimo campionato. «Qua da noi ognuno si sente di voler comandare e questo purtroppo non ha portato dei grandi risultati negli ultimi tempi. Non a caso quello che era il campionato più bello e importante del mondo nel giro di dieci anni è diventato il quarto, o forse il quinto se ci mettiamo qualche Paese fuori dall'Europa», ha aggiunto Malagò a margine dei Gazzetta Sports Awards, specificando che la risposta coraggiosa deve includere la scelta per il vertice di «qualcuno che non abbia un interesse specifico ma sia super partes, laica, indipendente».


Per Malagò la situazione del calcio italiano «nella sua stranezza e confusione è molto chiara: sono state indette le elezioni della Federcalcio, la Lega Serie A ha chiesto la proroga del commissariamento, quindi presumono che si risolva tutto al meglio nel giro di pochi giorni, poche settimane. Io non posso che assistere a tutto questo, vediamo che succede». Preso atto che «a livello giuridico non ci sono gli estremi per fare nulla» sulla Figc, per il n.1 dello sport italiano «a livello di logica e buon senso è tutto molto curioso. Forse c'è un merito che viene riconosciuto: si è compattato il sistema. Se questo porta a soluzioni vincenti, che danno risposte alle tante istanze del mondo del calcio, ben venga. Se invece - ha concluso - tutto questo viene fatto più per un istinto di conservazione non è una buona cosa. È un'opinione molto diffusa». (ANSA). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero