Luna Rossa, venti di gloria: alzata al cielo la Prada Cup, a marzo c'è l'America's Cup
di Francesca Lodigiani
Luna Rossa è tornata. Sono passati 21 anni e in un mondo profondamente cambiato, con barche che volano a 50 nodi sull’acqua portate da uomini muniti di casco e...
Luna Rossa è tornata. Sono passati 21 anni e in un mondo profondamente cambiato, con barche che volano a 50 nodi sull’acqua portate da uomini muniti di casco e bomboletta dell’ossigeno, più simili a astronauti che a marinai, si è imposta nelle acque di Auckland e dopo aver battuto American Magic, rappresentante del New York Yacht Club, con una autorevole, solida, vittoria per 7 a 1 ha sconfitto anche Ineos Team UK condotta da Sir Ben Ainslie per il guidone del Royal Yacht Squadron. Un successo, con i colori del Circolo Vela Sicilia, che le apre le porte della 36° America’s Cup nella quale a partire dal prossimo 6 marzo affronterà, al meglio di 13 prove il Defender Emirates Team New Zealand. È la terza volta per l’Italia, ma quella conseguita con il punteggio migliore. La vittoria di Luna Rossa Prada Pirelli è un grande successo italiano di uomini, di organizzazione e di tecnologia. Un successo di gruppo, come continua a ribadire lo skipper e Team Director Max Sirena, l’uomo che faceva parte dell’equipaggio della Luna nel 2000 al quale Patrizio Bertelli ha affidato la missione di tentare la conquista del più agognato Trofeo dello sport, il più difficile.
IL GRANDE DUELLO
Ma per vincere l’America’s Cup prima bisognava mettere le mani sulla Prada Cup e dopo tanto lavoro domenica 21 febbraio 2021, una data che resterà nella storia della vela italiana e non solo, quel primo traguardo è stato raggiunto ed è il giorno della festa, dell’emozione e dei sentimenti in cui Sirena non nasconde la sua commozione, anzi si asciuga proprio gli occhi. «Dobbiamo ancora realizzare quello che abbiamo fatto - dice - ma sono sollevato. Sono contento per Patrizio (Bertelli, ndr) che è a casa, per Miuccia (Prada, ndr), per tutto il team, soprattutto per i ragazzi giovani. Eravamo solo in tre sfidanti, ma i nostri avversari erano super top. Non era facile. Personalmente è una grande realizzazione. Abbiamo fatto molti progressi. E anche con questi due fuoriclasse così diversi tra loro che i ragazzi seguono» aggiunge, guardando scanzonato i suoi timonieri Jimmy Spithill e Checco Bruni, una soluzione voluta da lui contro le perplessità del mondo, che con il contributo tattico del randista Pietro Sibello si è rivelata vincente. Ma Sirena è uomo con i piedi per terra, nei momenti di crisi e tensione, come in quelli della felicità e ricorda subito: «Queste quattro o cinque ore di divertimento ora ce le concediamo, ma poi di nuovo al lavoro perché da domani c’è quell’altro là da affrontare che è duro». Gli fa eco Checco Bruni che dopo giorni in cui a bordo e in conferenza stampa ha mostrato un viso serio e compassato, non smette di sorridere. «È il tempo di ridere, di godersi questo momento con l’intero team - dice - È stato un lavoro duro, ce lo siamo meritato, Sono fiero dell’Italia e di tutti loro. È tutto così perfetto che faremo di tutto per vincere la Coppa America. È promesso, faremo del nostro meglio e quello che verrà verrà, ma credo che ce la possiamo fare. Non lasceremo nulla al caso. Ci dovranno passare sopra». Soddisfatto anche Martin Fisher, responsabile del Design Team: «Sono fiero e sollevato – racconta – L’AC 75 è una nuova Classe, un nuovo tipo di barca mai esistita prima. All’inizio abbiamo preso dei rischi, non eravamo sicuri, ma hanno pagato». Riflessioni gioiose arrivano infine da Vasco Vascotto, il tattico sul tender, l’uomo che ha in cura il progetto vele che da tre anni lavora col team di Luna Rossa. «Confido in questo gruppo e nella loro passione. Sono stati tre anni speciali e oggi festeggiamo. Un giorno solo però perché dobbiamo rimanere focalizzati, mantenere il momentum, e speriamo che il meteo ci riservi anche del vento leggero».