Luis Alberto-Inzaghi e quell'abbraccio che vale più di mille parole

Luis Alberto-Inzaghi e quell'abbraccio che vale più di mille parole
ROMA Luis Alberto si riprende la Lazio. E la scena. Il Mago è tornato. Segna, delizia con le sue giocate (meglio il secondo tempo del primo) e abbraccia tutti. Ma proprio...

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ROMA Luis Alberto si riprende la Lazio. E la scena. Il Mago è tornato. Segna, delizia con le sue giocate (meglio il secondo tempo del primo) e abbraccia tutti. Ma proprio tutti. Inizia con Inzaghi subito dopo il bellissimo gol del raddoppio, finisce con il triplice fischio di Orsato, andando a cercare ogni compagno, tecnici e magazzinieri. Non ha risparmiato nessuno per quanto era contento. Ma l’immagine più emozionante è quella rincorsa dello spagnolo dopo la rete verso l’allenatore, con un abbraccio prolungato e significativo. Tra i due c’è un rapporto particolare, stretto. E ieri sera ancora più che mai. Non è stato un momento facile per lo spagnolo, dalla gaffe sugli stipendi, al Covid, al problema con l’adduttore (con il forte sospetto della pubalgia), un fastidio vero e non immaginario, come sostenevano voci maligne. Inzaghi, tra tutti, è stato quello che in questo periodo l’ha spronato e incoraggiato, fino anche a pronosticargli il gol per ben due giorni di fila. E così è stato. Dietro quell’abbraccio tra i due, con lo spagnolo che l’ha perfino sollevato da terra, c’è il ringraziamento da parte del Diez per aver creduto in lui. Ha sofferto parecchio, si sentiva in colpa per quella gaffe, voleva dimostrare e aiutare la squadra a riprendersi, ma non ci riusciva. Ora tutto può cambiare di nuovo. Luis è tornato a sorridere e soprattutto a festeggiare come e più di prima dentro lo spogliatoio. Pure il presidente Lotito (che non aveva affatto digerito né dimenticato l’uscita sugli stipendi) si è congratulato con lui, pare ci sia stato anche un “buffetto” affettuoso da parte del patron. Insomma una serata magica e, probabilmente, anche di chiarimenti. Che sia la partita della scossa per la Lazio e per Luis Alberto si potrà vedere solo tra due giorni a San Siro col Milan.


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Il Messaggero