Calcio, De Siervo: «La Serie A non può essere il bancomat di tutto il movimento»

De Siervo
«La serie A non può essere il bancomat del nostro calcio». Fa subito rumore l'intervento di Luigi De Siervo davanti alla Camera dei deputati. ...

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«La serie A non può essere il bancomat del nostro calcio». Fa subito rumore l'intervento di Luigi De Siervo davanti alla Camera dei deputati.  «La Lega di A si trasformerà sempre più in una media company e deve essere governata come tale. Noi pesiamo il 12% e questo ci penalizza, il governo del calcio oggi è in mano ad altre componenti, degnissime del ruolo ma che non hanno la stessa agenda del calcio professionistico. Non si può continuare a pensare che il calcio di Serie A sia il bancomat di tutto il movimento». Sono le parole dell'amministratore delegato della Lega di Serie A sul disegno di legge C. 1603-bis per le deleghe al governo sull'ordinamento sportivo di professioni sportive nonché di semplificazione. «Noi oggi paghiamo al sistema il 10%, 150 milioni l'anno circa, con questi soldi siamo ben lieti di partecipare a un movimento. Abbiamo un limite che è legato al tema del betting, il limite ci penalizza per un centinaio di milioni. Se continuerete col decreto dignità danneggerete le nostre società in un contesto internazionale. Le nostre squadre non potranno competere con gli avversari per comprare un giocatore perché gli verrà precluso l'accesso a fondi a cui hanno accesso altre squadre internazionali. E questo è un danno evidente -prosegue De Siervo-. Noi vorremmo che le squadre di calcio possano avere almeno sulla maglia e a bordo campo possano continuare ad effettuare le pubblicità di scommesse». Sul prelievo per pagare i costi legati ai servizi di sicurezza sugli stadi, l'ad della Lega A aggiunge. «È un elemento unico in Europa, che un soggetto che già spende decine di milioni di euro per garantire la sicurezza negli stadi debba contribuire a un costo dello Stato centrale per garantire la sicurezza dei cittadini. Questo è un criterio assolutamente ingiusto rispetto a tutti gli altri che penalizzerà il nostro movimento e che creerà un precedente». 


SVOLTA POSSIBILE

«Abbiamo bisogno di certezza sulla legge sugli stadi, grandi investitori internazionali si stanno affacciando sul nostro calcio e potrebbero pensare di acquistare, quello che li frena è entrare in un sistema di regole non certe. Se vogliamo che il nostro calcio competa a livello internazionale non dobbiamo penalizzare ma aiutare la Serie A», prosegue De Siervo. E sull'eventualità di modifiche al calendario del calcio internazionale con l'ipotesi Champions nel weekend, De Siervo conclude. «Questo cambierà per sempre il nostro calcio rischiando di rendere il campionato residuale. La sperequazione che crea la Champions è evidente, più queste squadre parteciperanno a una competizione ricca e più la differenza si amplierà». «Il 6-7 maggio a Madrid i club europei si riuniranno e cercheranno di bloccare la Super-Champions League e le altre due coppe europee. Cosa accadrà? Saremo fisiologicamente ridotti. Noi vorremmo essere aiutati, e il governo ha un ruolo fondamentale, abbiamo un tavolo col governo ma serve l'aiuto di tutti, se non saremo competitivi diventeremo un campionato marginale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero