Ranieri guarda avanti: «Le big vincono il 99% delle volte, un nuovo Leicester ci sarà tra vent'anni»

Claudio Ranieri
La favola Leicester non è irripetibile, ma per riviverne una simile impresa bisognerà aspettare altri 20 anni. Questo il pensiero di Claudio Ranieri che si aspetta,...

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La favola Leicester non è irripetibile, ma per riviverne una simile impresa bisognerà aspettare altri 20 anni. Questo il pensiero di Claudio Ranieri che si aspetta, fin già dalla prossima stagione, il riscatto delle grandi d'Inghilterra che quest'anno hanno clamorosamente steccato. Un fallimento generale che ha spalancato le porte della Premier League al Leicester, costato circa 70 milioni di euro, il più piccolo budget tra le prime 10 dell'attuale classifica inglese.


«I grandi investimenti fanno grandi le squadre e normalmente i più grandi vincono - le parole di Ranieri, già proiettato alla prossima stagione, alla Bbc -. Ora però possiamo dire che le big vincono il 99% delle volte. La prossima stagione sarà identica ai prossimi 10 o 20 anni, vincerà uno dei top-team».

Secondo un recente studio il Tottenham, l'ultimo avversario delle Foxes nella corsa al titolo nazionale, è costato 200 milioni, una cifra comunque inferiore a quelle spese da Arsenal (291), Liverpool (327), Chelsea (352), Manchester United (500) and Manchester City (523).

Metodo Ranieri

«Una partita che mi ha fatto capire che ce l'avremo potuta fare è stata quella contro il Manchester City. Vincere in casa del City è stato qualcosa di diverso, soprattutto farlo in quella maniera». «Non abbiamo mai parlato di scudetto nello spogliatoio, ho detto ai ragazzi di giocare sempre partita dopo partita, di giocare da squadra perchè gli altri sono più bravi di noi - ha raccontato il tecnico romano -. Dicevo loro che dovevamo giocare in 11 veramente perchè tutti pensano che in una squadra di calcio si giochi in 11, ma non è vero perchè ogni partita due, tre giocatori te li perdi sempre. E invece io ho avuto la fortuna di avere ogni partita 11 giocatori più la panchina. Abbiamo sempre giocato in 14 e il nostro segreto è stata la continuità. Se devo fare una piccola critica alle grandi squadre è che hanno avuto dei momenti bellissimi, ma poi si sono riperse. Noi invece siamo stati costanti tutto l'anno e la partita con il Manchester City è stata quella che ha dato la consapevolezza ai ragazzi che qualcosa di importante potesse succedere».
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Il Messaggero