Lecce: «L'esclusione di Chiricò non per pressioni ultrà»

Lecce: «L'esclusione di Chiricò non per pressioni ultrà»
«L'Unione Sportiva Lecce, con riferimento alle dichiarazioni rese da Kael Grimaldi, agente del calciatore Cosimo Chiricò, precisa che nessun componente della...

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«L'Unione Sportiva Lecce, con riferimento alle dichiarazioni rese da Kael Grimaldi, agente del calciatore Cosimo Chiricò, precisa che nessun componente della società è stato mai oggetto di minacce, intimidazioni o pressioni di alcun tipo in relazione alle note vicende inerenti il calciatore». Lo precisa oggi il Lecce in merito al rapporto con Cosimo Chiricò, che si sta concludendo in maniera burrascosa, secondo il procuratore a causa di veti della tifoserie ultrà. Ieri mattina la presa di posizione ufficiale della società che «per preservare il clima di serenità e unità (anche tra gli stessi tifosi), determinante nell'ultimo anno per raggiungere gli obiettivi prefissati» decide di «non rendere disponibile il calciatore Chiricò, nella speranza che questa situazione possa essere definita nel modo migliore». Nel tardo pomeriggio la replica del procuratore di Chiricò Kael Grimaldi, in cui si evidenziava che «il presidente Sticchi Damiani e la sua famiglia erano stati fatti oggetto di minacce per aver fatto giocare il proprio assistito nella gara tra Lecce e Salernitana: da qui la scelta di mettere fuori rosa il calciatore. Sono questi atteggiamenti da codice penale da condannare assolutamente - sottolineava Grimaldi, e che un principe del foro come Sticchi Damiani non può e non deve assecondare». E la risposta della società giallorosa a queste accuse è arrivata nella mattinata di oggi attraverso una nota apparsa sul sito del sodalizio giallorosso.


«L'Unione Sportiva Lecce, con riferimento alle dichiarazioni rese da Kael Grimaldi, agente del calciatore Cosimo Chiricò, precisa che nessun componente della società è stato mai oggetto di minacce, intimidazioni o pressioni di alcun tipo in relazione alle note vicende inerenti il calciatore. Nell'alveo di tali ipotesi - prosegue la nota - non può infatti essere certamente ricondotto l'isolato episodio, riferito peraltro in via confidenziale al padre del Grimaldi, strumentalmente utilizzato, verificatosi lo scorso 2 settembre di cui si sono resi protagonisti due soggetti ignoti, i quali hanno rivolto al presidente Sticchi Damiani delle espressioni irriguardose e comunque non esplicitamente riconducibili alla vicenda Chiricò». «L'U.S. Lecce ribadisce che le valutazioni in ordine all'impiego del calciatore, successivamente al diniego opposto dallo stesso Grimaldi al trasferimento a titolo definitivo alla Terzana, sono state concordate con tutte le componenti societarie e tecniche. Tale determinazione è esclusivamente riconducibile al superiore interesse del club di 'preservare il clima di serenità ed unità tra gli stessi tifosì ed evitare divisioni che possano compromettere il risultato sportivo». La stessa società, conclude la nota «salvo vagliare l'opportunità di tutelarsi nelle opportune sedi giudiziarie, invita Grimaldi ad astenersi da dichiarazioni che, sono non solo disancorate dalla realtà fattual, connotate da impropri richiami alla legalità, ma suonano come un maldestro tentativo di vendetta mediatica volto a destabilizzare e screditare società e ambiente».
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Il Messaggero