Vittoria e infortuni: la Lazio tra gioie e dolori

Vittoria e infortuni: la Lazio tra gioie e dolori
In una settimana tre vittorie e tre pianti. Perché dopo Immobile e Luis Alberto, si ferma pure Milinkovic. Era uscito anzitempo e con la borsa del ghiaccio con...

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In una settimana tre vittorie e tre pianti. Perché dopo Immobile e Luis Alberto, si ferma pure Milinkovic. Era uscito anzitempo e con la borsa del ghiaccio con l’Empoli, ieri gli esami hanno evidenziato un forte affaticamento agli adduttori. Insomma, a cinque giorni dai terribili sedicesimi di Europa League col Siviglia rischiano di mancare almeno due dei tre tenori. L’ansia maggiore riguarda Ciro: lui e la società giurano che ci sarà, ma c’è il pericolo di una lesione al flessore ogni qualvolta cammina. Praticamente la sua elongazione verrà gestita sino alla vigilia, ma sulla sua presenza non c’è nessuna garanzia. Inzaghi sino all’ultimo farà pretattica, meno male che può consolarsi col momento strepitoso di Caicedo, uscito ieri col sorriso dalla Paideia. Per l’ecuadoregno solo una botta, dopo aver fatto la storia: mai in Serie A con la Lazio lo stesso marcatore aveva segnato due gol in due sfide consecutive per 1 a 0. C’è riuscito Caicedo, stavolta con un rigore conquistato e trasformato. Due reti d’oro (e sei punti) per il momentaneo quarto posto, aspettando il Milan col quale da giovedì scorso – grazie a un assist di Caicedo – la Lazio ha un altro (la semifinale di Coppa Italia) appuntamento a fine febbraio. Dopo Frosinone, un altro centro sporco (il tredicesimo biancoceleste su 23 gare in stagione, come nessuno in Europa) e un altro successo striminzito, ma ciò che contava adesso era solo il risultato. Ciò che preoccupa invece è uno stato di forma precario dopo aver visto le stelle per 120’ a San Siro. 


CASO
Era stato messo alla porta, adesso Caicedo è l’ultima speranza. Ha conquistato il quarto centro in stagione, è a -2 dal suo ultimo score. Potrebbe toccare a lui giocare anche giovedì prossimo, in teoria almeno con il meno acciaccato Luis Alberto in campo. Un’intuizione provvidenziale averlo tenuto a riposo, ma senza lo spagnolo giovedì si è vista la totale assenza di gioco. Perché con l’Empoli non ha ancora una volta convinto Berisha al suo posto, l’albanese sta diventando un caso: pagato 8,5 milioni in estate, ha esordito giovedì alla 23esima giornata in Serie A e non ha azzeccato – tranne in un paio di punizioni – una palla. Meno male che almeno è stato centrato l’acquisto di gennaio sulla fascia.

PORTA 

E’ Romulo la più lieta sorpresa, il migliore per occasioni create, dribbling e cross a destra. Anche lui può puntare Siviglia e con questi numeri sfilare a Marusic la maglia. Anche lui giovedì ha contribuito con la difesa (ieri di nuovo differenziato per Luiz Felipe) a mantenere la porta inviolata, nonostante le mancate uscite pericolose di Strakosha. E’ stato fatto un gran lavoro in mediana, sebbene siano sottotono e sulle gambe pure Lulic e Leiva. Per questo occorre recuperare a tutti i costi Milinkovic: i tifosi lo vorrebbero più preciso e giocoliere come un tempo, ma il suo fisico è diventato prezioso col modulo fantasia per avere filtro ed equilibrio. Inzaghi almeno potrà contare senz’altro sul riposato Parolo: tornerà dalla squalifica a dare il suo aiuto. 
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Il Messaggero