Lazio, uno scatto verso il cielo. Contro il Verona con un doppio obeittivo

Lazio, uno scatto verso il cielo. Contro il Verona con un doppio obeittivo
l cielo lì, a portata di mano. Lo si può quasi toccare con un dito. Gira la testa a guardare verso il basso. La Lazio vola e lo fa sulle ali dell’entusiasmo. E...

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l cielo lì, a portata di mano. Lo si può quasi toccare con un dito. Gira la testa a guardare verso il basso. La Lazio vola e lo fa sulle ali dell’entusiasmo. E poco importa che la stanchezza sia aggrappata ai muscoli di tutti. Bisogna stringere i denti e andare avanti inseguendo quel sogno inimmaginabile a inizio anno. Forse non per Lotito che aveva paragonato la sua squadra ad una Ferrari e aveva addirittura fissato un premio scudetto, facendo sgranare gli occhi ai più. L’ostacolo di oggi si chiama Verona, recupero della diciassettesima giornata rinviata per via della Supercoppa. Già, proprio quella squadra che in passato fu fatale al Milan. Nel 1973 e nel 1990 costò due scudetti ai rossoneri. I biancocelesti, invece, voglio trasformala nel trampolino di lancio per superare l’Inter al secondo posto e mordere le caviglie della Juve. In caso di successo la squadra di Inzaghi andrebbe a -2 dai bianconeri. Roba da far tremare i polsi. Ecco perché il tecnico della Lazio in conferenza stampa ha battuta su un tasto solo: «Dobbiamo rimanere spensierati e molto umili nel preparare le partite». Tradotto, vietato montarsi la testa e andare oltre con i pensieri. L’obiettivo principale resta uno e uno solo: la Champions. A gettare acqua sul fuoco che divampa tra i tifosi ci pensa anche il ds Tare: «E’ presto per parlare di Scudetto, ma la piazza lo meriterebbe. Viviamo alla giornata e speriamo di andare più avanti possibile». Non bisogna dunque focalizzarsi su altro. Anche se la classifica indurrebbe a farlo. Il rischio è che si esca fuori dai binari. La Lazio, invece, ha bisogno di serenità e non di un cortocircuito di stimoli. Nulla è scontato in questa folle corsa. Ogni partita è una trappola. Lo era anche quella con la Spal che la Lazio, per sua fortuna, è riuscita subito ad incanalare nella giusta direzione. 

LA SORPRESA DELLA NORD

Dovrà farlo anche stasera. Questo consentirebbe ad Inzaghi di poter far tirare il fiato a qualcuno e soprattutto gestire i vari diffidati. Bisognerà sfruttare il fattore Olimpico dove quest’anno non ha mai perso. I biancocelesti inoltre sono imbattuti da 16 giornate (13 vittorie e 3 pareggi). Restarlo anche stasera consentirebbe a Simone di eguagliare il maestro Eriksson che ne fece 17 nell’aprile 1999. Occhio, però perché il Verona vive un ottimo periodo di forma, non cade da sei gare di fila (3 successi e 3 pareggi). «I gialloblù sono la sorpresa del campionato, hanno meritato tutti i punti. Sono una squadra fisica, corrono, contro Juve e Inter hanno perso 2-1, meritavano di più» ha rimarcato Inzaghi. Saranno fondamentali anche i tifosi biancocelesti, stasera sono previsti più di 40 mila presenti. Il club, con prezzi popolari, ha chiamato tutti a raccolta. E a guidare il tifo, come al solito, ci sarà la Curva Nord che ha preparato una sorpresa. «Chiediamo a tutti di venire presto allo stadio. All’interno dello stadio prestate attenzione alle indicazioni del gruppo. Avanti laziali. Uniti siamo invincibili!» recita il comunicato. Per un’altra notte l’Olimpico è pronto a mandare in scena l’ennesimo spettacolo.
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Il Messaggero