Lazio, ultimo assalto a Kostic. Caicedo ci ripensa: va al Genoa

Lazio, ultimo assalto a Kostic. Caicedo ci ripensa: va al Genoa
 La sveglia col responso dell’ultimo summit. Chissà se la notte avrà portato in dono Kostic. Conference call fiume fra la Lazio e i dirigenti...

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 La sveglia col responso dell’ultimo summit. Chissà se la notte avrà portato in dono Kostic. Conference call fiume fra la Lazio e i dirigenti dell’Eintracht ieri, la corsa contro il tempo per trascinare l’esterno serbo a Formello è già partita da giorni. In realtà aspetta da più di un mese, Filip: c’è l’accordo quadriennale da 2,5 milioni (bonus compresi) con l’esterno 28enne e il suo agente Ramadani. Adesso si lavora sulla formula del trasferimento con i tedeschi, anche in Germania finalmente se ne sono accorti. A Francoforte vorrebbero subito 20 milioni, Lotito spinge per il prestito con obbligo di riscatto a 17-18 pur di accontentare Sarri. Anche se è tutt’altro che secondaria pure la questione Kamenovic: «Non mi muovo dalla Lazio, resto al 100%», aveva assicurato a Empoli. E lo ha confermato tutta la settimana coi suoi rifiuti. Se il giovane prelevato a gennaio per 2,5 milioni – ma non ancora tesserato – dal Cukaricki non dovesse liberare lo slot da extracomunitario, sarebbe impossibile acquistare Kostic. Ora spuntano per lui Genk e Standard Liegi, a meno che non si decida comunque di non depositare il contratto e di far restare fuori rosa a Formello Kamenovic. Anche per i rapporti con l’agente Kezman, difficile come ipotesi. 


PIANO B E DIFESA
Ultimo tentativo per Kostic oppure si andrà spediti su Mattia Zaccagni. Grazie alla scadenza, il fantasista 26enne è stato offerto e già bloccato col Verona per appena 8 milioni più due di bonus. In pratica, verrebbe reinvestito quasi un quarto dell’incasso di Correa ieri ai saluti: «Grazie alla Lazio dei tre anni bellissimi». Confermati i 5 milioni per il prestito oneroso all’Inter, a 25 l’obbligo di riscatto – spalmato in tre annualità – quasi automatico nel 2022: su questo fisso dovrà essere riconosciuto il 15% (ovvero 4 milioni) al Siviglia, resta fuori il milione di bonus legato al piazzamento Champions dei nerazzurri. Sul sostituto del Tucu e in particolare sul piano b, si dividono i tifosi. Eppure Zaccagni permetterebbe di tesserare Kamenovic come quarto terzino al posto di Fares (destinato al Genoa, Jony allo Sporting Gijon) e di avere i soldi per un altro centrale al posto di Vavro (direzione Almeria o Italia). Bastano 3,5 milioni per Ahmedhodzic, anche se il Malmo ha già respinto lo Spezia e Sarri vorrebbe un difensore già fatto: sondato col Sassuolo Ferrari, occhio allo svincolato Mustafi. Serve uno che dia garanzie visto che Luiz Felipe continua ad avere fragilità muscolari: non è un caso che abbia giocato appena 76 partite su 153 di campionato da quando veste i colori biancocelesti. Sarà out domani: contro lo Spezia al suo posto provato ieri sul centro-destra Acerbi, dunque Radu è in vantaggio su Patric.
NOVITÀ

Può essere rilanciato Luis Alberto, in corsa l’esordio per il nuovo acquisto Toma Basic: «La Lazio è sempre stata la mia prima scelta. Voglio diventare protagonista in uno dei più forti club europei. Ho detto subito che sono pronto a Sarri». Il tecnico deve rilanciare Muriqi e ha parlato con Caicedo, che ha così deciso di accettare il biennale (a 2,4 milioni a stagione più opzione per il terzo anno) del Genoa e ieri ha detto sì: alla Lazio 3 milioni. Peccato non abbia potuto salutare domani all’Olimpico i tifosi: venduti la metà (quasi 15mila) dei biglietti disponibili. Lazio automobilismo e taekwondo avranno stand fuori dai cancelli. Per festeggiare il ritorno del pubblico, a fine primo tempo giochi di luci e il violinista Andrea Casta come segnale della rinascita post-Covid.
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Il Messaggero