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E' terminato alle 13.30 il ricorso biancoceleste davanti alla Corte d'Appello per ottenere il 3 a 0 a tavolino di Lazio-Torino. Non arriverà nessuna sentenza oggi, ma nei prossimi giorni direttamente insieme alle motivazioni. Il dibattimento è durato circa un'ora in videoconferenza con mezz'ora a testa per gli avvocati Gentile e Chiacchio per l'esposizione dei fatti. Il giudice Piero Sandulli ha optato per una Camera di Consiglio prima d'emettere un giudizio fra domani e dopodomani. La Lazio ha portato in secondo grado, oltre le solite motivazioni legate all'abuso d'atti d'ufficio, anche la sentenza del Tas di Losanna che ha condannato l'Ucraina al 3 a 0 a tavolino contro la Svizzera. La risposta dell'avvocato Chiacchio però è stata: «Peccato che in quella partita non ci fosse l'imposizione dell'Asl (per via del Covid ndr.) e la partita non fosse stata rinviata».
Il fatto
La partita, infatti, si sarebbe dovuta giocare lo scorso 2 marzo, ma è saltata a causa di alcuni contagiati al coronavirus tra i granata. La discussione, avvenuta in streaming, è durata un'ora circa. «Abbiamo ribadito di aver provato documentalmente - ha spiegato l'avvocato granata Eduardo Chiacchio - le ragioni del Torino con la conferma della sentenza del giudice sportivo. È innegabile la causa di forza maggiore per cui il Torino non poteva raggiungere l'olimpico per la partita del 2 marzo», ha concluso l'avvocato del Torino.
Caso tamponi, la Lazio va al contrattacco
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