La Curva Nord rientra all'Olimpico, ma senza abbonamento: “Torneremo allo stadio a partire da Lazio-Cesena per far sì che la nostra Lazio torni a splendere grazie al...
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IL MERCATO NON INCIDE
Queste le parole di Marco, portavoce della Curva e speaker de 'La Voce della Nord', a Radio Sei: "Come promesso, avevamo dato la fine del calcio mercato come termine ultimo per comunicare la nostra decisione. Sia chiaro che noi non abbiamo mai preteso campioni e vittorie, a nostra protesta non è relativa ai valori tecnici che scendono in campo e non ci siamo allontanati dallo stadio per un’eventuale richiesta di investimenti nel calciomercato. Circoscrivere la contestazione a questo sarebbe errato e riduttivo. Tutto quello che abbiamo fatto e che faremo è contro una società che non ha mai messo la tifoseria al centro del progetto Lazio, che non ha mai difeso i propri tifosi ma anzi non ha perso occasione per parlarne male ovunque. Pretendiamo solo ed esclusivamente chiarezza e rispetto, quello che continuiamo e continueremo a chiedere e a pretendere. Sempre! Siamo sicuri che la nostra protesta, rappresentata dal disertare lo stadio nella fase finale della passata stagione e dal blocco della campagna abbonamenti, sia stata decisiva per far fare alla dirigenza un esame di coscienza e farle capire che non può esistere una società di calcio senza la propria tifoseria e, perché no, anche per far allestire una squadra dignitosa per il nome ed il simbolo che porta. Da Marzo, con estrema sofferenza, abbiamo lasciato gli spalti per provare a dare una scossa importante, solo per il bene della Lazio”.
LIBERA LA LAZIO
La protesta comunque prosegue: “Continuiamo a ritenere la dirigenza della Lazio lontana anni luce da quel senso di rispetto, appartenenza e di Lazialitá che ci contraddistingue da sempre. Continuiamo a chiedere che all’interno della Società vengano messe figure di provata fede laziale, riconosciute dalla tifoseria come tali per quello che hanno fatto per la Lazio. Nessun torto verrà mai dimenticato e perdonato. Rimaniamo della stessa identica idea e cioè che il nostro sogno è di avere una Lazio LIBERA da chi non solo non è in grado di rappresentarla, ma negli anni ne ha addirittura oltraggiato e violentato la passione”. Lotito, insomma, nessuna pace. Solo una sorta di tregua. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero