Lazio verso il Napoli: il nuovo de Vrij è Acerbi

Acerbi (foto ROSI)
Sarà un nuovo inizio soltanto eliminando un duplice vecchio vizio. Si riparte dalla fine. Dalla scorsa stagione, ma anche dagli ultimi ko nelle ultime due amichevoli contro...

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Sarà un nuovo inizio soltanto eliminando un duplice vecchio vizio. Si riparte dalla fine. Dalla scorsa stagione, ma anche dagli ultimi ko nelle ultime due amichevoli contro Arsenal e Borussia. Nessun allarme, per carità, ma la Lazio si presenta alla prima col Napoli (al momento 30mila spettatori, sold out invece già a Torino per la seconda con la Juve) con tre gol subiti e tante occasioni sciupate. In pratica, con gli antichi difetti, nonostante Inzaghi abbia lavorato un mese e mezzo per risolverli. La buona notizia è che, in difesa, la new entry Acerbi ha recepito meglio di chiunque altro i giusti dettami, la cattiva è che forse – oltre al nuovo de Vrij – al centro e sulla fasce servivano almeno un altro paio d’innesti. In teoria c’è ancora tempo, ma Wallace per esempio sembra convinto di rimanere al cento per cento: «Quest’anno abbiamo iniziato diversamente, il mister ha guardato tutti gli errori fatti e con il tempo stiamo migliorando. Siamo già proiettati sul Napoli, che ha giocatori veloci e tecnici davanti. Vedremo chi sceglierà il mister per affrontarli». A destra, il brasiliano è ancora favorito sul baby connazionale Luiz Felipe, subentrato al suo posto nella ripresa col Dortmund.

 
CENTROCAMPO
Quella fascia sembrava nettamente la più debole (Basta in trattativa col Parma per far posto eventualmente a Lazzari), invece da domenica Inzaghi è costretto a guardare con più ansia a sinistra. Perché sabato sera Lulic e Patric saranno squalificati, Lukaku ha saltato tutta la preparazione e Durmisi ha ancora bisogno di rodaggio. Per questo nell’ultimo test di Essen ecco Caceres come quinto nella ripresa. L’uruguagio, a questo punto, potrebbe essere la mossa neanche troppo a sorpresa come in Russia. Oggi riprenderanno le prove tattiche a Formello e c’è una novità di certo: non ci voleva all’esordio anche il forfait di Leiva perché Badelj, dopo le fatiche mondiali, aveva bisogno di almeno un’altra settimana per ritrovare la forma, invece Inzaghi dovrà catapultarlo subito in campo. Berisha rischia di non essere nemmeno convocato: ieri si è sottoposto all’ultimo esame strumentale, deve risolvere una lesione muscolare.


ATTACCO A centrocampo può permettersi d’attendere, la Lazio, specialmente se in questi ultimi giorni di mercato italiano – come ormai appare probabile, nonostante il Milan insista invano con Lotito – su Milinkovic non pagherà dazio. Sergej sembra concentrato e ora ha pure un po’ carburato. Così come Luis Alberto: qualcuno lo voleva già nervoso per la nuova competizione con il vice Correa, l’impressione è che sia invece sereno e che l’intesa con Immobile prosegua a meraviglia. Sotto porta tuttavia, quando si inizierà a fare sul serio e le gambe saranno meno pesanti, bisognerà avere un’altra malizia. Anche perché non ci saranno molte alternative al 3-5-2, perché Inzaghi quest’anno ha avallato con la società questa strategia: senza almeno un altro esterno o un attaccante diverso da Caicedo (solo se si sblocca la sua cessione al Rayo può riaprirsi l’affare Wesley), sarà quasi impossibile cambiare troppo modulo. Salvata una precisa identità, ma ora il collaudato gioco biancoceleste è stato studiato e ristudiato. Di fronte a qualunque avversario, è coraggioso ma pure rischioso considerarlo infallibile e letale a tempo indeterminato.
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Il Messaggero