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Un anno e mezzo. Tanto era passato dall’ultima volta in cui la Lazio aveva ottenuto la terza vittoria consecutiva in Serie A. Ne sono passati sette e mezzo invece considerando anche la porta inviolata. Nel secondo anno di gestione, solitamente quello della crescita, Sarri sfata un altro tabù. Ad aiutarlo ci pensano Zaccagni, Romagnoli e Milinkovic (doppietta).
Va tutto secondo i piani per il Comandante e poco importa dell’undicesimo rigore sbagliato da Immobile con la Lazio. Sotto il segno di Maestrelli, al quale è stata intitolata ufficialmente la Curva Sud, il club capitolino vince ancora e si conferma a tre lunghezze dalla vetta. Domenica perfetta rovinata dalla sostituzione forzata di Patric all’intervallo.
Immobile spreca, Zaccagni e Romagnoli no. Primo tempo chiuso 2-0.
Gotti ci prova a chiudere la Lazio nella propria trappola, ma la squadra di Sarri, costretto alla tribuna perché squalificato, fa capire subito le proprie intenzioni.
I padroni di cosa non hanno nessuna intenzione di fermarsi con Lazzari e Felipe Anderson scatenati a destra, assistiti da Milinkovic. Tutti cercano la gioia personale, ma quest’ultima arriva a sorpresa per un difensore. Si tratta dell’idolo di casa Romagnoli che, con una gran coordinazione, con un mancino dal limite dell’area ribadisce in rete una respinta maldestra di Holm e corre a esultare verso la Curva Nord mentre bacia lo stemma. Lo Spezia non riesce a reagire se non con un tiro da fuori di Bastoni al 37’, ma serve ben altro per impensierire il club capitolino che chiude la prima frazione sopra di due gol.
Lazio, Milinkovic chiude i conti per la terza vittoria di fila.
Il secondo tempo inizia subito con una novità: dentro Gila, fuori Patric per la Lazio. Non proprio la notizia migliore per Sarri visto che al momento è pure senza Casale per infortunio. I biancocelesti però non si fanno distrarre e dopo un quarto d’ora trovano il terzo gol. Lancio in profondità di Luis Alberto per Immobile che supera Dragowski e affida la sfera a Zaccagni. L’ex Hellas anziché calciare in porta, altruisticamente appoggia per Milinkovic che comodamente trova il 50esimo centro in Serie A con la maglia biancoceleste. Calato il tris inizia la gestione.
Fuori Immobile e Lazzari appena rientrati dagli infortuni, dentro Hysaj e Pedro. A spostarsi al centro dell’attacco è Felipe Anderson. Gotti invece inserisce Agudelo, Ekdal e Amian. Col ritmo che cala e la partita in controllo arriva anche il turno di Vecino al posto di Luis Alberto, mentre Marcos Antonio fa respirare Cataldi. Le emozioni del finale stentato, ma al 91' c'è ancora tempo per lo scavetto di Milinkovic su suggerimento di Hysaj per il poker finale.
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