Lazio, Inzaghi ritrova il miglior Sergente ma ora a essere sparito è il Mago

Lazio, Inzaghi ritrova il miglior Sergente ma ora a essere sparito è il Mago
L’aveva promesso ed è stato di parola. «Tranquilli amici laziali, quando Sergente torna in campo, spacca tutto!». Detto, fatto. Sergej Milinkovic detta...

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L’aveva promesso ed è stato di parola. «Tranquilli amici laziali, quando Sergente torna in campo, spacca tutto!». Detto, fatto. Sergej Milinkovic detta legge in campo. Assist, gol e strapotere fisico contro lo Spezia a Cesena. Il centrocampista, ancora una volta, fa la differenza. La promessa, pubblicata via social, risale a due settimane fa ed è stata mantenuta. All’epoca la Serie A era ferma per la sosta. “Sergio” risultò positivo al tampone in Serbia prima della gara di Nations League contro l’Ungheria. Una notizia inaspettata per Simone Inzaghi, costretto a rinunciare al numero 21 contro Crotone, Zenit e poi Udinese, lasciandolo in panchina. Il ritorno del “Sergente” avviene in Champions League lo scorso mercoledì. Suo l’anticipo su Schulz, preludio al fallo da rigore del giocatore del Borussia Dortmund. Un’ottima prestazione, prima dell’exploit di ieri al Manuzzi. Gioca di spada e di fioretto: Milinkovic sembra quello dell’ultima volata scudetto. Ruba palla a Maggiore e spedisce in porta Immobile per l’1-0. Poi la perla dal limite dell’area. Un destro potente e preciso sotto l’incrocio. Nulla da fare per Provedel, portiere dello Spezia, sorpreso sul suo palo.


IL SEGRETO 
Non è la prima volta che Sergej si esalta dalla mattonella. Era già successo a novembre contro il Torino, lo scorso anno contro l’Hellas Verona , due stagioni fa contro Bologna e Novara in Coppa Italia all’Olimpico. Nonostante lo score, il serbo rifiuta l’etichetta di specialista: «Non lo sono, l’importante è che mi alleni ogni giorno. E, se capita l’occasione in partita, do il massimo per fare gol. La palla è entrata e spero sarà così anche nelle prossime occasioni», precisa la mezzala, sempre più leader dello spogliatoio. In realtà, da settimane l’ex Genk lavora sodo per affinare le sue doti balistiche. Spesso, al termine delle sedute a Formello, si esercita sui calci piazzati insieme a Danilo Cataldi, altro tiratore scelto. Ecco spiegata la corsa di “Sergio” verso il compagno, che era in panchina, dopo il 2-0. «Noi laziali siamo felici per la vittoria. Voi fanta-allenatori per punti. Giustizia è fatta», il post su Instagram di Milinkovic che non dimentica chi gioca al FantaCalcio.
LUIS ALBERTO SPENTO

Per un “Sergente” che ride, c’è un “Mago” non brilla. Luis Alberto cerca spesso la giocata ad effetto, ma nel centrocampo della Lazio deve fare anche il lavoro sporco. Lo scorso anno era il re degli assist. In questo campionato è rimasto ancora a secco. L’ultimo acuto è dello scorso 24 ottobre, quando, al termine di un’azione personale, portò in vantaggio la Lazio contro il Bologna. Un rete spettacolare seguita da un’esultanza criptica verso la tribuna Monte Mario. Un antipasto della polemica con la società, poi rientrata, sulla questione stipendi. Tra campionato e coppa, contro Juventus, Crotone, Zenit, Udinese, Dortmund e Spezia, sono arrivate prestazioni altalenanti. Le statistiche però confermano che le azioni biancocelesti passano quasi tutte dai piedi di Luis. Simone Inzaghi spera che al più prestito tornino anche i gol e gli assist.

 

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Il Messaggero